di Alessandro DISTANTE
Il diritto, per diventare giustizia, ha bisogno di validi interpreti. Tricase, in questo, vanta una antica e nobile tradizione con molti interpreti di prim’ordine. La conferma viene da due iniziative della prossima settimana: l’assemblea per la costituzione di un Comitato cittadino per ricordare l’avv. Vittorio Aymone e il convegno a Lecce, organizzato dal Movimento Regione Salento e “Valori e rinnovamento”, su Giuseppe Codacci Pisanelli. Due uomini di legge e di cultura che, pur legati alla loro Tricase, hanno saputo affermarsi a livello nazionale ed internazionale.
Il ricordare –scriveva Ercole Morciano su questo giornale- non è solo segno di riconoscenza per chi ha dato lustro alla sua terra, ma serve anche per vivere meglio il presente, forti degli insegnamenti e degli esempi dei “giganti” che ci hanno preceduti.
Il ricordare per vivere bene il presente serve, in particolare, in questo momento, se si vuole che il bene comune prevalga sugli interessi di parte e il diritto prevalga sulla forza e l’illegalità. Da inizio anno due attentati incendiari su altrettante automobili, oltre a vari furti di auto e non solo.
Sono notizie assolutamente nuove nel panorama cittadino; sono segnali o, meglio, spie da non sottovalutare sperando che non siano forme embrionali di intimidazione e di violenza, più o meno organizzata. Tricase, soprattutto per le sue dimensioni e per la sua collocazione geografica, è il centro più importante del Basso Salento e, quindi, un territorio attraente. E questo può essere nel bene e nel male.
Ben vengano iniziative che danno impulso all’economia e prospettive occupazionali specialmente per i giovani; ma occorre vigilare perché le cronache degli ultimi anni hanno dimostrato che i territori più ricchi vengono attenzionati anche da chi investe risorse poco pulite e pensa di poter conquistare settori importanti dell’economia. La criminalità è riuscita ad infiltrarsi anche in realtà che nulla avevano a che spartire con storie di connivenze o altro. Il sottovalutare i segnali di microcriminalità o il derubricarli come casuali incidenti o come episodi isolati ha portato, in altre realtà, a fenomeni di condizionamento della politica e di inquinamento dell’economia.
Ecco perché serve tenere vivo l’insegnamento di uomini come Codacci Pisanelli e Vittorio Aymone, perché loro hanno lavorato e creduto che la via del diritto è la strada obbligata per un mondo giusto.
Uomini di diritto ma anche di grande cultura, capaci cioè di leggere in profondità la realtà nella quale hanno operato e capaci anche di offrire i contributi giusti per prevenire e controllare pericolosi fenomeni di degrado.
Ricordare, quindi, ma per attualizzare.