Serena Dandini a Tricase nelle vesti di romanziera con Il futuro di una volta

Sabato 5 dicembre a Tricase un graditissimo ritorno: Serena Dandini sarà ospite di Libreria Marescritto nella Sala del Trono di Palazzo Gallone per presentare il suo libro Il futuro di una volta (Rizzoli). Ne parlerà con lei Gloria Indennitate, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno. “Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta”, così diceva nel 1931 lo scrittore Paul Valery. E se il futuro non era quello che ci si aspettava allora, figuriamoci adesso, in un’epoca caratterizzata da una mutevolezza inafferrabile, ma anche da uno scenario di crisi che ipoteca ogni prospettiva di gioia e rinnovamento. È questo il leitmotiv del romanzo, che, tuttavia, non lascia spazio alla rassegnazione e mette anzi i protagonisti di fronte alla possibilità di tornare artefici del proprio destino, con coraggio e un pizzico di follia. In primo piano nel romanzo Laury ed Elena, madre e figlia, una settantenne e una quasi-quarantenne così profondamente divise da scelte di vita e grado di apertura al mondo, da rendere difficile ogni dialogo. Una madre che col futuro ha sempre avuto un bellissimo rapporto, femmina colorata e spavalda, un’artista circondata da un gruppo di amici freakkettoni, reduci o eroi buffi con cui ha condiviso tutte le esperienze più alternative e con cui a quelle esperienze è sopravvissuta conservando leggerezza e amore per la libertà. La figlia che ha scelto una dieta a basso contenuto di emozioni, un lavoro fisso in un ufficio asettico, specialista nel compiere con grazia un passetto indietro, ogni qualvolta si profili all’orizzonte un turbamento. E poi c’è Yves, con i suoi giri in chiatta sulla Senna. Un professionista della solitudine, così abituato a schivare le emozioni da non riuscire a fare un passo verso la bella Beatrice di cui è innamorato da anni. Intorno a questi protagonisti, amici, colleghi, incontri casuali ma determinanti, tutti personaggi dipinti con sagacia e con irriverenza. Molti di loro riservano delle sorprese, vite ricche, complesse, capaci di intessere legami profondi. Senz’altro il libro è un dialogo fra generazioni. In una dimensione più intima è il conflitto mai risolto di ogni figlia con la propria madre, un desiderio scomposto di costruire la propria identità proprio prendendo le distanze da debolezze e scelte della madre. Incredibile come le madri, per quanto si cerchi di ricacciarle indietro, alla fine ritornino sempre. Un dialogo che per quanto difficile diverrà necessario, soprattutto nel momento in cui saranno gli eventi a mettere i protagonisti dinanzi a sé stessi e ai propri fallimenti. Sarà proprio quando tutto precipita che verranno fuori paure e debolezze e anche il coraggio di reinventarsi. Ma Il futuro di una volta è anche un omaggio a una visione della vita che privilegia la condivisione e l’amicizia come motori dell’esistenza. E, non ultimo, un libro che sa parlare dell’amore e della passione fra sessantenni con tenerezza, ma anche con la dovuta dose di spudoratezza. Romanziera primipara attempata, così si definisce Serena Dandini che per la prima volta si confronta con il genere letterario del romanzo, sebbene la scrittura abbia attraversato tutto il suo percorso artistico e professionale. Una prova questa del romanzo, in cui ancora una volta l’autrice ci offre un saggio della sua particolarissima cifra stilistica, un’attitudine a cogliere le cose del mondo e a restituirne il racconto con innata ironia e immediatezza. L’intero spettro dei sentimenti, così come l’imprevedibilità degli eventi, più o meno lieti o luttuosi, che conducono e travolgono il racconto, trovano una rappresentazione autentica, sottile, più spesso tragicomica, che anche nelle pagine più toccanti non indugia mai nel dramma o nel melenso.

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