di Alessandro DISTANTE

La nuova Stagione, il nuovo Parlamento, il nuovo Governo, un nuovo Anno scolastico, ….. tanti nuovi inizi tutti purtroppo all’interno di un’unica cornice: le conflittualità nel mondo.

La guerra tocca tutti e ce ne accorgiamo dall’inflazione galoppante, dal caro bollette, dalla benzina salita alle stelle, dal rischio di rimanere al freddo, dalla chiusura di piccoli e grandi esercizi commerciali e di alcune strutture alberghiere.

Viviamo –diceva Elvira Zaccagnino in un incontro tenutosi ad Alessano ed organizzato da Fondazione don Tonino Bello e da Famiglia Cristiana- in un’epoca in cui tocchiamo con mano cosa significa guerra.

Il nostro quotidiano deve fare i conti con meno gradi in casa, con la luce da accendere il minimo indispensabile, con l’illuminazione pubblica da contingentare, con il gas da usare con parsimonia, ….

Si impone un modello di vita diverso, nel segno della forzata sobrietà o, meglio, del risparmio, un modello che investe sia la vita privata che quella pubblica. Non a caso, il primo confronto/scontro della nuova maggioranza è sul deficit di bilancio.

Siamo quindi chiamati a dare segnali leggibili e coerenti, a partire dal basso. E così: evitare di impiegare risorse pubbliche per eventi di scarso peso sociale e culturale; utilizzare il PNRR per un ritorno duraturo sul territorio; impiegare il 110 dell’ecobonus per interventi veramente necessari e da parte di chi non può provvedervi con i suoi soldi.

E’ per questo che dobbiamo apprezzare chi riesce ad organizzare eventi di grande gusto e di tanto coinvolgimento senza incidere sulle tasche dei cittadini. Di recente l’associazione La Culonna di Tutino ha allestito una piacevolissima serata per premiare due volontari del teatro quali Pasquale Santoro e Michela Nicolardi. Il tutto senza chiedere alcun contributo al Comune o alla Regione.

Deve prendere piede ed essere valorizzato questo tipo di volontariato socio-culturale, quello che non chiede ma che dà; nel segno del dono gratuito perché, in epoche di ristrettezze, le risorse pubbliche vanno gestite con oculatezza ed il privato, specie quello sociale, è chiamato ad un supplemento di impegno, con fantasia e con passione, realizzando gradevoli momenti di divertimento, socializzazione e crescita culturale e smentendo il luogo comune secondo il quale non si possono fare le nozze coi fichi secchi.

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