di Claudia TURCO

Un’ospite speciale per la 12^ edizione del Premio Il Volantino: si tratta di Lucia Goracci, tra le migliori reporter al mondo, eccellenza del giornalismo italiano ed ora anche corrispondente per la sede americana Rai a New York. Appuntamento quindi per la sera dell’11 settembre in piazza Don Tonino Bello.

Lucia Goracci sul campo ( spesso di guerra), sempre in prima linea

Un animo intrepido quello della Goracci che l’ha portata a sfidare i più vari pericoli nelle aree maggiormente a rischio del mondo: dal Medio Oriente all’America latina, all’Africa settentrionale; per il suo essere donna, si è trovata spesso in situazioni ancora più delicate, che le hanno permesso di avere e darci una visione più profonda di realtà sociali e culturali.

Un esempio eclatante è quello risalente alla prima metà di settembre 2021 in Afghanistan, dopo la tragica caduta di Kabul nelle mani dei talebani. La Goracci intercettò e si interfacciò (o almeno è quello che lei avrebbe voluto fare) con uno di loro, vestito di ordigni e armato di fucile, al quale, all’improvviso, pose questa domanda diretta: “Perché non mi guarda in faccia mentre le parlo?”. La risposta è divenuta famosa: “Non mi è permesso parlare alle donne”. Una domanda posta spontaneamente, che ci ha permesso di poter ascoltare le sintetiche ma spietate parole di chi crede e combatte per lo Stato Islamico. Un chiaro esempio di come il giornalismo possa essere un significativo impegno sociale che la Goracci svolge egregiamente, al di fuori di protagonismi e sensazionalismi.

Riesce a rendere le situazioni in modo autentico e mai spettacolarizzato, grazie alla sua abilità di relazionarsi in maniera diretta e palpabile con gli abitanti e i personaggi dei luoghi in cui viene inviata e ai quali, nonostante siano completamente lontani dalla sua origine, si accosta in modo totalmente naturale, spontaneo, rispettoso ed umano, ottenendo un tipo di contatto e risultato crudo tanto quanto reale.

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