di Pino GRECO

La sicurezza sul lavoro - con particolare riferimento ai cantieri edili, alla luce degli ultimi tragici eventi che hanno scosso anche il Salento: come siamo messi?

Abbiamo fatto un giro tra alcuni cantieri edili di Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo e Alessano, la maggior parte dei lavoratori sulle impalcature non indossavano il casco di sicurezza o altri dispositivi di sicurezza individuali

Le regole di sicurezza non vengono messe in atto dal lavoratore nel settore che riguarda la costruzione o la ristrutturazione di piccoli e grandi fabbricati.

Certamente non è sempre così. Andiamo con ordine.

Si sa che di lavoro nel nostro Paese, purtroppo si continua a morire ogni giorno.

Si muore nei campi, in fabbrica, per le strade.

Si sa che il lavoro nei cantieri edili resta tra i più pericolosi e usuranti, con una percentuale molto alta di infortuni e morti sul lavoro.

Infortuni che sono aumentati in modo esponenziale con la ripresa del settore.

Dopo tante segnalazioni da parte dei cittadini, particolarmente preoccupati, abbiamo fatto un giro di poche ore tra alcuni comuni del Capo di Leuca (Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo e Alessano), per renderci conto che quasi tutti i cantieri da noi “visitati”, la maggior parte dei lavoratori sulle impalcature non indossavano il casco di sicurezza o altri dispositivi di sicurezza individuali.

Nei cantieri si continua a morire, ci fa sapere Antonio Peluso, un ex muratore- è un dato in crescita preoccupante perché con la ripresa del settore edile, con le riaperture dei cantieri post-Covid, grazie ai bonus, si muore anche di più”.

Purtroppo - è tutto vero, i casi di incidenti sul lavoro che a volte finiscono tragicamente sono in forte aumento.

Insomma, serve far rispettare maggiormente i ruoli e le responsabilità perché la sicurezza nei cantieri o su qualsiasi altro posto di lavoro -  non può essere un optional, ma deve essere un dovere per tutti, ne va di mezzo la salute

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