di Alessandro DISTANTE

“Primavera d’intorno brilla nell’aria e per li campi esulta sì ch’a mirarla intenerisce il core”.

Così, Leopardi salutava l’arrivo della bella stagione e con essa di un cuore che nel risveglio della natura trovava la sua estasi.

Vorremmo tanto vivere quell’atmosfera che ha sempre accompagnato l’arrivo della Primavera e soprattutto preceduto l’attesa del periodo pasquale.

Ma come si fa, se dobbiamo vedere immagini così atroci e dobbiamo arrenderci ad una realtà di guerra spietata e sacrilega?

D’intorno, cosa brilla? Forse le mine anti carro ed anti uomo, il fuoco dei carri armati e dei bazooka, i lucidi missili della violenza.

E cosa esulta per li campi, divenuti teatro di fughe disperate verso terre ignote e senza futuro?

Eppure non sarebbe giusto se non riuscissimo a cogliere i bagliori di luce che ci fanno credere che l’aria d’intorno ci possa ancora intenerire il core.

Per questo, dal nostro osservatorio di giornale cittadino, ci piace ricordare la spedizione in Ucraina di un nostro amico che va incontro ai bambini in fuga e spaventati per portare loro un sorriso; per questo vogliamo evidenziare il gesto di un operatore economico della nostra Città che dona un’ambulanza utile per portare cibo, vestiti e soccorso a chi ha necessità di cure; per questo dobbiamo dare spazio a chi, emulando un nostro Venerabile Parroco, è andato in Ucraina per dire che la pace è possibile contro ogni logica di guerra; per questo dobbiamo dare pubblico riconoscimento alle associazioni cattoliche e laiche che si adoperano per raccogliere cibo, vestiti e medicine da spedire dove servono.

Sono gesti importanti, utili per vincere la tentazione di arrendersi al male; necessari per non darla vinta alla delusione che prende chi aveva creduto nella pace eterna tra gli Stati.

D’intorno c’è anche questo e rimirarlo, se non intenerisce il core, certo aiuta a credere ancora nell’uomo ed a vivere con speranza le prossime festività.

  

 

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