di Alessandro DISTANTE

C’è un grande fermento nell’aria: tanti i progetti sollecitati dal PNRR e dal CIS con la nostra Città che ridisegna le Marine e il Capoluogo e che si apre a collaborazioni con i Comuni di Tiggiano e di Corsano per un intervento su Marina Serra e con tutti i Comuni che si affacciano sull’Adriatico salentino per ricavare sulla litoranea una lunga pista ciclabile fino a Leuca.

Grande fermento anche per un importante intervento sull’ex ACAIT. La Giunta Comunale ha approvato di recente un progetto che vede come soggetto promotore CIHEAM l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari che sta già operando da anni a Tricase Porto.

Il complesso di via Apulia verrà concesso in comodato gratuito all’Istituto per venti anni decorrenti dalla conclusione dei lavori.

L’investimento previsto è di 12 milioni di euro (di cui 8,2 per interventi sulla struttura) provenienti da un finanziamento statale erogato dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.

ACAIT: 12 milioni tutti per te

Il progetto di chiama “Ecomed UB Alimentazione Nutrizione e Benessere” e l’idea è quella di realizzare un polo innovativo interdisciplinare, un ecosistema innovativo del Mediterraneo.

Grande fermento nel Capo di Leuca con una Unione che si struttura per presentarsi come ente locale dotato di personale e di progettualità comune. Al momento, Tricase non partecipa, ma, stando a quanto dichiarato in campagna elettorale e di recente confermato da alcuni Amministratori, il nostro Comune entrerà a farvi parte non appena le modifiche statutarie della stessa Unione lo consentiranno. Intanto l’Unione cura e gestirà il progetto Aree Interne con il Comune di Tiggiano capofila.

Grande fermento anche sul fronte della viabilità; il presidente Minerva ha convocato intorno ad un tavolo i Comuni, presente anche Tricase, per coordinare l’agenda per realizzare il secondo tratto della strada che da Tricase porterà a Leuca senza più attraversare i paesi.

Grande fermento malgrado il permanere di una pandemia che ha toccato a Tricase numeri altissimi mai prima raggiunti e malgrado il conflitto russo-ucraino che sta ridisegnando su larga scala gli equilibri geo politici mondiali.

La guerra la sentiamo a casa nostra; non solo per le conseguenze sul caro bollette e carburanti ma anche per aspetti molto più coinvolgenti come l’arrivo di ucraini e la partenza di tricasini per quelle terre a portare soccorso, autoambulanze e sorrisi.

Grande fermento che chiama e quasi costringe ad un supplemento di attenzione perché il bello e il giusto prevalgano sulle brutture e sulla violenza.

 

 

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