di Alessandro DISTANTE
Rispondere con i giochi all’orrore della guerra: è un segnale sulla via della pace. Far ridere i bambini per far arrossire di vergogna i grandi che si affidano alla armi per imporre ben altri giochi.
Manifestazioni, presìdi, cortei, dibattiti, digiuni ma anche gesti imprevisti, audaci, addirittura “pazzeschi”, capaci però di lanciare bombe che spiazzano e seminano speranze.
Per questo il nostro Giornale ha accolto con favore l’idea di Rosario di prendersi due pagine per coinvolgere la Città nell’idea di andare lì dove ci sono i profughi per regalare un po’ di serenità.
Rispondere con la legalità in un momento nel quale sembrano essersi oscurati i canali del diritto internazionale e dove alle sedi diplomatiche si sostituiscono i teatri degli scontri.
Per questo diamo spazio alla bella notizia dell’inaugurazione presso il piano basso della Biblioteca comunale di via Micetti della Biblioteca della Legalità, a cura dell’associazione Heidi.
Nei piani bassi per sotterrare un seme capace di fecondare la cultura della legalità, dove il diritto e non le armi diventi lo strumento per la soluzione dei conflitti.
Gesti importanti, controcorrente, gesti provocatori come fu la marcia dei pacifisti a Sarajevo guidata da un nostro Parroco.
Sconvolgere le logiche della prudenza, uscire dal facile luogo comune del buon senso, sconfiggere le comode appartenenze.
Provare a disorientare i rapporti di forza con rapporti di sorrisi, con la lettura strumento di conoscenza e quindi di condivisioni.
Strade per non assecondare la barbarie dello scontro, in una perversa logica della divisione sempre più intollerabilmente dannosa