dalla pagina facebook del "Cantiere Civico"
Si avvicinano le elezioni del Consiglio provinciale e diventa sempre più forte e nitido l’eco di voci interessate, accompagnate da mea culpa e grandi promesse. Con analisi alquanto sconnesse e superficiali Il dato più evidente è che Tricase non avrà un consigliere provinciale. Anzi, neanche proverà ad averlo perché non c’è nessun candidato.
Le grandi manovre e le grandi amicizie che solo due anni fa individuarono nel sindaco De Donno, la figura centrale di un compromesso tra Pd, Leu, Popolari e parti di centro destra, si sono dissolte, lasciando spazio a chiusure e azioni di ostacolo reciproco.
In questo quadro desolante, la titubanza del sindaco nel suo cercar casa politica ha solo generato isolamento e ulteriori frammentazioni. Sono emerse la sua mancanza di autorevolezza politica e le contraddizioni interne alla maggioranza, che non sono riuscite a proporre una candidatura condivisa.
Il 24 di questo mese cambierà il consiglio provinciale. Per il fatto che votino solo i Sindaci e i Consiglieri Comunali dei vari paesi, si corre il rischio che l’appuntamento sia sentito solo dagli addetti ai lavori e che si riduca alla costruzione di filiere di consenso con cui alcuni potentati, dentro e fuori i partiti, provano a ribadire il proprio potere.
Noi vogliamo restare fedeli alla bella politica e a quell'idea di governo del territorio in grado di coniugare economia, ecologia e coesione sociale solidale, che portiamo avanti dalla nascita di Cantiere Civico.
Tra le cinque liste messe in campo, abbiamo voluto scegliere quella che poteva rappresentare meglio la nostra visione: Salento, Bene Comune 2050.
Nonostante le tante contraddizioni, questa lista di centro-sinistra raggruppa culture politiche, passioni e sentimenti che in tanti paesi della provincia hanno voluto mettere al primo posto i valori della cittadinanza attiva, anziché le nomenclature di partiti scarni di idee e sempre più autoreferenziali.
Vogliamo ribadire, altresì, che il criterio di vicinanza territoriale nella scelta dei consiglieri, che per bocca di qualcuno è divenuto quasi un “vincolo di sangue e suolo”, non può appartenerci.
Non voteremo un consigliere solo per la prossimità territoriale al nostro paese, senza valutare la qualità e la coerenza della sua militanza politica, la sua affidabilità, chi e cosa può rappresentare o ha già rappresentato per il nostro territorio.
La nostra non è una scelta banale. È la dimostrazione che, nonostante alcuni esponenti politici dei partiti oggi in campo, ieri ci urlassero contro, noi abbiamo la forza e la maturità di non agire per ripicca scegliendo di votare qualche altra lista che non ci rappresenta o non andando a votare.
Nelle scelte importanti, bisogna prendere posizione e agire in modo trasparente e per il bene comune. Ed è quello che noi faremo.