L’opera educativa richiede pazienza, discrezione ed intelligenza. Ma quanta fatica! L’Amministrazione Comunale è da elogiare per il ricco programma culturale presentato in questa calda estate. Si sono avuti lavori teatrali, musicali e letterari che hanno riscosso un vivo successo. Dobbiamo essere grati soprattutto agli artefici di questi lavori con i quali si può elevare il livello culturale,morale e sociale di un popolo. Tuttavia rimane ancora il difficile compito di veicolarne i messaggi tra la maggior parte della gente in modo da eliminare gli inconvenienti che pur si sono registrati durante lo svolgimento di queste opere. Erodoto, storico greco del V sec. A.C., racconta nelle sue “Storie”, che i giovani spartani, seduti a teatro, quando entrava una persona anziana si alzavano tutti in piedi per offrirgli il posto. Oggi non solo il posto non te lo offre nessuno, ma non ti fanno neppure sedere sulle sedie vuote. Un mio amico, mio ospite, mi pregò di accompagnarlo ad una rappresentazione teatrale, in piazza, della Compagnia di Pasquale e Michela Santoro. Amava molto il teatro ed aveva avuto l’occasione in precedenza di apprezzare il lavoro di questi artisti. Ci accingevamo a sederci su delle sedie vuote, sistemate dall’Amministrazione Comunale, quando un’anziana signora ci bloccò: “Non potete sedervi, sono occupate!” Aveva intorno cinque sedie vuote, ma, a suo dire, tutte occupate. Tentammo oltre; altre sedie vuote, ma tutte occupate. Assistemmo alla rappresentazione per tutto il tempo in piedi. Alcuni giorni dopo, altra manifestazione nell’atrio di Palazzo Gallone. Analoga disavventura. Sedie vuote, ma tutte occupate. I fantasmi amavano molto l’arte. Il mio amico se ne andò disgustato. Qualcuno potrebbe dire: “De minimis non curat, praetor”. “Sono minuzie, vi sono cose più importanti”. Non sono d’accordo; ho sempre insegnato ai miei alunni di dare peso alle “nugae” perché è dalle piccole cose che si manifesta l’educazione di una persona, la civiltà di un popolo. “Parva scintilla gran fiamma seconda” ci ammonisce il Sommo Poeta. Ed allora bisogna porre mano ad un’opera educativa seria. Anche se si tratta di una sedia, il gesto denota prepotenza, egoismo, inospitalità. E ciò danneggia l’immagine di un’intera comunità. È necessario che l’Assessorato alla Cultura del Comune, nel formulare il programma per la stagione estiva, coinvolga anche la Scuola, le famiglie, le Parrocchie in un progetto di educazione civica che possa non solo rendere il dovuto merito e ringraziamento agli artisti che si esiberanno, ma far tenere dagli spettatori comportamenti che denotino un grado di civiltà apprezzabile. Don Flavio, Parroco della Chiesa Madre di Tricase, ha avuto il coraggio e l’intelligenza di dire che il Re è nudo: in Chiesa si entra con il telefonino spento. Si prenda esempio da lui.

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