di Alessandro DISTANTE

Nell’annunciato prossimo incontro dell’Amministrazione con i cittadini, un tema forte dovrà essere quello della valorizzazione e gestione degli edifici pubblici: cosa farne e come intervenire.

Nel numero scorso abbiamo dato la notizia del locale del Lungomare di Tricase Porto che sarà destinato, su proposta dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari al 3° e ultimo lotto dell’Avamposto Mare, ma nei numeri precedenti abbiamo parlato delle Torri Costiere, del Campo sportivo di Depressa, dell’ex ACAIT (con gli Uffici comunali e con il progetto per la restante parte); beni pubblici di recente trasformati e riutilizzati o in fase di riutilizzo sono anche l’ex macello, la vecchia scuola di Tricase Porto e la scuola di Depressa. Tutti edifici per i quali non può che guardarsi con interesse e favore a soluzioni che vedano il coinvolgimento di altri Enti e di privati.

Tuttavia, per evitare di dare l’immagine di un proprietario che va “a rimorchio” e che “appalta” la sua progettualità a terzi, vi deve essere un’idea chiara dell’Amministrazione e da questa resa pubblica e conosciuta dai cittadini e dagli operatori economici. L’attuazione delle scelte su cosa fare degli edifici può certamente passare attraverso risorse e collaborazioni di altri Enti e di privati. E’ il modello del project: il soggetto esterno all’Amministrazione mette i soldi e poi, in cambio, gestisce l’opera per un certo numero di anni.

Il project richiede però alcune condizioni: che si renda nota per tempo quale sia l’intenzione del Comune, anche su input del privato, così da garantire un reale confronto tra offerte e soggetti realizzatori e così da assicurare un effettivo beneficio economico per la finanza pubblica. Se ciò non accade, qualche dubbio può sorgere ed i dubbi, se non chiariti, non giovano a nessuno.

Il Sindaco, ne siamo certi, chiarirà tutto; attendiamo perciò un suo intervento, offrendogli, come propostogli fin dall’inizio, anche le nostre colonne.

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