di Gian Paolo ZIPPO
Quanto successo nel Consiglio Comunale del 31 maggio 2021 e le discussioni che ne sono seguite, anche sulle pagine di questo giornale, sono il segno inequivocabile che non si può prescindere da una seria programmazione e dalla previsione di copertura finanziaria per gli interventi da realizzare.
Non è più il tempo di continuare a riempire in nostro cassetto dei sogni, è già sufficientemente pieno. Occorre cominciare a trasformare qualche sogno in obiettivo e provare a realizzarlo.
Purtroppo, se non si fa questo passaggio cruciale, i sogni resteranno tali e continueremo a vivere di rimpianti.
E’ il metodo che bisogna cambiare!
Ciò che continuo a ripetere da un po’ di tempo a questa parte non è qualcosa di astratto o di teorico, ma costituisce la chiave di volta per una corretta impostazione programmatica nella gestione economico-amministrativa di un ente, sia di che si tratti di un’azienda sia che si tratti di un’amministrazione pubblica.
I vari documenti previsti nel TUEL (Testo Unico degli Enti locali), non vanno visti come orpelli o adempimenti burocratici da rispettare solo da un punto di vista formale, peggio se si arriva all’ultimo giorno utile per poterli approvare. Occorre entrare nell’ottica che tali strumenti costituiscono, nella sostanza e non solo nella forma, un’arma fondamentale e indispensabile per una “sana gestione dell’ente”.
Per dirla con le parole del TUEL “il PEG (Piano Esecutivo di Gestione) è deliberato in coerenza con il bilancio di previsione e con il Documento Unico di Programmazione (DUP)”, precisando che “al PEG è allegato il prospetto concernente la ripartizione delle tipologie in categorie e dei programmi in microaggregati […]”.
Cosa significa questo?
Significa che viene definito e disegnato un ciclo reale della programmazione che si articola in questi termini:
- il DUP definisce le politiche, i programmi e gli obiettivi da conseguire;
- il bilancio di programmazione, con riferimento al DUP, individua e destina le risorse per la realizzazione dei programmi;
- il PEG assegna le risorse ai responsabili dei programmi, con riferimento al DUP e al bilancio di previsione
Se questo ciclo rimane sulla carta e viene visto solo come un mero adempimento formale, i sogni di cu si parlava all’inizio rimangono tali e difficilmente gli obiettivi verranno raggiunti.
Ne deriva che tutti gli attori in gioco devono prendere piena consapevolezza dell’utilità di questo metodo di programmazione che, prima ancora di essere considerato uno “strumento tecnico/amministrativo”, deve essere inteso come un vero e proprio “sistema di organizzazione”, con la conseguenza i protagonisti della vita politica e amministrativa devono riesaminare il proprio ruolo in un rapporto sinergico tra politici, macchina amministrativa e cittadinanza attiva.
Tutto questo a Tricase non si intravede ancora!
A solo titolo di esempio, nel DUP 2021/2023 appena approvato, si rileva l’inserimento “tout court” dei 17 goals di Agenda 2030….In questi termini, la previsione di tali obiettivi nel DUP, senza contestualizzarli (ricordiamo che ci sono obiettivi come “Sconfiggere la povertà” o “Sconfiggere la fame”), serve a ben poco e rientra in una logica improduttiva di risultati reali che induce a “pensare di fare le cose solo perché previste da disposizioni normative” anziché a “prevedere le cose che occorre effettivamente fare (sempre nel rispetto delle previsioni normative)”.
Non è solo un gioco di parole, ma un cambio di mentalità che deve portare a creare dei progetti per lo sviluppo reale del territorio, cercando poi il modo di finanziarli e non a progettare interventi (magari inutili) solo perché ci sono dei finanziamenti: occorre trovare i finanziamenti per realizzare ciò che serve e non prevedere pseudo-interventi in base ai potenziali finanziamenti!