di Ercole MORCIANO

Nella mia memoria, la prima donna di Tricase che vidi guidare un’autovettura fu Concetta Scarascia detta “Russa”, classe 1923, appartenente alla famiglia che gestiva l’unico negozio di alimentari a Tricase-Porto. Una donna dalla voce cristallina, simpatica, svelta, dal piglio determinato, quasi virile: mamma di un coetaneo, Enzo, che negli anni 50-60 frequentava l’Azione Cattolica. Operaia presso la Manifattura Tabacchi statale sulla Lucugnano- Alessano e poi in quella di Lecce, la “Cuncetta” guidava una “Fiat 600 multipla”, una sorta di pulmino, in voga in quegli anni di ripresa economica postbellica. In verità, ricordo anche un’altra tricasina, tenace imprenditrice di razza, Cosimina Sergi, detta “Panebirra”. Anch’essa, come la Concetta, era una donna “tosta”, volitiva e iniziò qualche anno dopo a guidare un furgoncino per conferire ai negozi il pane speciale che produceva giornalmente nel suo moderno forno elettrico in via S. Spirito, all’imbocco con via Raeli.

Invece, la prima tricasina a guidare un’automobile, fino a prova contraria, è stata Mariannina Famularo. Lo abbiamo appreso “di carambola” leggendo l’elegante volume curato da Rosanna Basso, Grifo Edizioni, Lecce 2017, dal titolo “Salentine. Regine, sante, nobili, borghesi e popolane. Una terra, cento storie”. A p. 163, nel corpo dell’articolo di Michele Mainardi, è stata pubblicata la patente della prima donna conducente di Tricase: un prezioso documento che, in seguito ad una  piccola ricerca d’archivio, ha dato modo di scoprire interessanti particolari

Mariannina Maria Francesca Famularo (si firma Anna Maria) nasce a Tricase il 26 gennaio 1914, presso il «Magazzino delle Privative dei tabacchi in contrada Matine» come è scritto nel suo atto di nascita al n. 44 del Registro comunale.  I suoi genitori sono «Pasquale, dottore in agraria e Rachele Massaro di Giuseppe». I testimoni che confermano la dichiarazione resa davanti all’Ufficiale d’anagrafe sono «Rodolfo Caputo, di anni 40, dottore in Medicina e Augusto Carnevale, di anni 62, Ispettore tabacchi, con dispensa di presentare la bambina data la distanza».

La neonata viene battezzata il 23 febbraio 1914, nella chiesa madre di Lucugnano, dal parroco don Ludovico Villani. Nell’atto di battesimo Pasquale Famularo è denominato “direttore” dell’Agenzia Monopolio Tabacchi e padrini risultano il medico Gustavo Caputo e l’ostetrica condotta Stamura Romagnoli. A margine dell’atto è riportato che Mariannina Famularo, il 3 aprile 1937, sposò nella chiesa S. Maria delle Grazie in Lecce, Wladimiro Marco Bolognini.

Il 14 giugno (o gennaio) 1934, data in cui a Mariannina Famularo viene rilasciata la patente di guida, essa aveva circa 20anni, come risulta dal timbro datario dell’Ufficio del Registro di Lecce ed è residente ancora a Tricase, nell’abitazione annessa all’Agenzia Tabacchi del Monopolio di Stato. Il Regio Decreto n. 1740 dell’8 dicembre 1933, allora in vigore, all’art. 82, prevedeva tre gradi di patente. Mariannina consegue quella di primo grado «per la guida di Automobili per uso proprio»; la patente viene data dalla Prefettura di residenza «su presentazione dei documenti…e del certificato d’idoneità rilasciato dal Circolo Ferroviario d’Ispezione» corrispondente all’odierna Motorizzazione Civile. L’età minima richiesta è di 18 anni: una regola che rimase valida anche nel Codice della Strada del 1959.

L’ultima osservazione riguarda un aspetto non legato alla patente di Mariannina Famularo, giovane dai lineamenti delicati e vestita con gusto, come appare nella foto; la signorina Famularo nasce nell’Agenzia Monopolio Tabacchi in contrada Matine e pertanto è indubitabile – come gli atti dimostrano – che sia nata nel Comune di Tricase, competente per territorio, nel cui municipio viene steso l’atto anagrafico. Il suo battesimo avviene nella chiesa madre di Lucugnano, come attesta l’atto steso dal parroco e ciò dimostra che, all’epoca, la giurisdizione religiosa combacia perfettamente con quella civile. Domanda: come, quando e perché il territorio sul quale insiste l’Agenzia del Monopolio Tabacchi, denominata “di Lucugnano”, è passato dal Comune di Tricase a quello di Alessano? È una semplice curiosità d’interesse storico.

Ringrazio la dott.ssa M. Rosaria Panico, vicesegretaria del Comune di Tricase e il rev. don Rocco D’Amico, parroco di Lucugnano, per avermi consentito l’accesso agli archivi dei rispettivi enti. E.M.

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