di Gian Paolo ZIPPO

….per i defunti e per i familiari che si recano al cimitero a far loro visita.

Riecheggiano ancora le parole usate qualche mese fa da un consigliere comunale allorquando, con un’espressione poco felice (per usare un eufemismo), faceva riferimento ai “posti letto” da creare  presso il cimitero comunale.

L’espressione veniva ripresa anche in alcuni articoli de “Il Volantino”,  quando - nelle edizioni del 21 novembre e del 5 dicembre 2020 – pose l’accento sulla situazione,  per così dire poco,  decorosa del cimitero nuovo.

Mi preme riprendere l’argomento, non tanto per commentare l’approccio inappropriato alla problematica dimostrato dall’Amministrazione comunale, quanto per testimoniare ciò che è stato fatto (o, sarebbe meglio dire, che non è stato fatto) in occasione delle estumulazioni delle cappelle comunali, con conseguente sepoltura nel campo retrostante.

La scena che si presentava agli occhi dei familiari era a dir poco terrificante (cfr. foto): lapidi “poggiate” in maniera disordinata, in bilico e supportate da pietre o “piezzi” (che quando andava bene non le facevano cadere in avanti o all’indietro) e tante montagnole di terra (tipo quelle che eravamo abituati a vedere solo nei film western).

Le cose sono andate avanti in maniera “indecorosa” fino a quando alcuni familiari, ovviamente a proprie spese, hanno cominciato a mettere mano allo scempio compiuto, cominciando a spianare le montagnole, a raddrizzare le lapidi (in alcuni casi a sostituirle) e - laddove le possibilità economiche dei familiari  lo consentivano – a sistemare, a recintare ad abbellire…per rendere meno triste una sepoltura fatta senza alcun minimo rispetto dei defunti e di chi si recava a far loro visita.

Il problema è stato lasciato nelle mani “inermi” dei familiari che nel tempo hanno fatto quello che hanno potuto, ognuno secondo le proprie possibilità e secondo i propri gusti estetici.

 

Il risultato oggi è una situazione variegata: tombe sopraffatte dalle erbacce e lapidi ancora poggiate ed  in bilico, da un lato e sistemazioni di fortuna, ovvero pose in opera in marmo, in pietra leccese, manufatti in cemento o tufi, recinzioni in pietra, dall’altro…nel tentativo “individuale” di ciascuna famiglia di porre rimedio ad una situazione divenuta ormai insostenibile!

Eppure sarebbe bastato che i luoghi fossero “consegnati” ai familiari in una condizione decorosa e ordinata, fornendo agli stessi delle direttive uniformi ed omogenee per la sistemazione, sia pur provvisoria o limitata nel tempo, delle tombe (una sorta di disciplinare di decoro urbano per il cimitero).

E invece….

Anziché pensare ai “posti letto”, sarebbe opportuno impegnare le risorse (sempre poche e limitate) e concentrare gli sforzi collettivi per la  sistemazione dell’esistente, facendo rispettare – al fine di garantire il corretto reimpiego dei loculi disponibili -  le regole  e le tempistiche sulle estumulazioni previste nel “Regolamento comunale per i servizi funebri del cimitero” che, seppur datato, può rappresentare una buona guida per un agire “decoroso” dell’Amministrazione comunale …almeno per  il futuro, cercando di evitare gli stessi errori.

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