di Caterina SCARASCIA

Tricase - Nel Consiglio Comunale del 25 febbraio u.s. sono state presentate le linee programmatiche della maggioranza che sostiene il Sindaco De Donno.

Non ho letto il testo integrale e definitivo, ma non è sui contenuti che voglio soffermarmi, quanto sulle procedure di interlocuzione e lavoro che caratterizzano i rapporti tra maggioranza e minoranza, che ripropongono le stesse scene di sempre e purtroppo, di conseguenza, il rischio di poche possibilità per lo sviluppo del paese.

Non esiste ancora una cultura politica della con-divisione dei progetti e delle azioni, per smussare gli angoli, migliorare i lati negativi e potenziare quelli positivi, se davvero l’obiettivo è lo sviluppo di Tricase. Si ripropone invece lo schema classico, e consunto, dell’opposizione che attacca la maggioranza, o viceversa, come se fossimo in una perenne campagna elettorale.  

Mi riferisco, nello specifico, all’ultimo intervento di Carità e del suo gruppo sul Volantino, gruppo che ha espresso un voto di astensione sulle linee programmatiche presentate.

Credo tuttavia che ad un cittadino qualunque, preso atto delle critiche rivolte, interessi anche sapere che cosa si propone per migliorare ciò che non va.

Ci sono “grandi assenti” (PUG, Tricase Porto e via discorrendo)?

Bene! Proponete, riprendeteli dai vostri programmi elettorali (se ci sono), affinateli ed integrateli, altrimenti che ci state a fare lì? Parole?

Ancora: la famiglia a cui si fa riferimento nel “Tricase Welfare City” è solo quella tradizionale? Aggiungete i nuovi nuclei, le famiglie allargate, le coppie di fatto. Insomma, collaborate per agire!

Concertate e trovate accordi possibili su questioni basilari e prioritarie.

Che fine hanno fatto le idee dei tanti Cantieri sorti prima delle elezioni?

O solo perché non siete maggioranza la cosa va lasciata morire?

Purtroppo sta accadendo quello che molti temevano e che io stessa evidenziai in uno dei miei articoli durante la campagna elettorale: grandi sfilate e possenti discorsi retorici prima, dopo…. il silenzio o la critica fine a se stessa.

E su questo silenzio, alcune volte acritico, si rischia non solo di impantanare il presente, ma anche e soprattutto di ripetere le stesse scene in futuro, fra cinque anni.

Se poi c’è grande movimento ed io non me ne sono accorta (cosa plausibile), vi pregherei di potenziare il livello comunicativo, Covid o non Covid, perché i modi ci sono e sono tanti.

Le esperienze che sta mettendo in campo online  il gruppo politico “Tricase Città in Comune” rappresentano una strada, certo da migliorare ed articolare meglio, ma è un percorso possibile.

Occorre cambiare una prospettiva politica, e quindi amministrativa, che risulta ormai fallimentare a livello…planetario! Mi riesce infatti difficile immaginare come sia possibile utilizzare i fondi europei o le tante possibilità progettuali che si profilano all’orizzonte senza una maggioranza che guardi lontano e senza una opposizione costruttiva, anzi, mi spiego meglio, senza una maggioranza ed una opposizione che costruiscano insieme “uno sguardo lungo”.

Le visioni, che inglobano principi e valori, sono proiezioni complesse della realtà, quindi presuppongono punti di vista molteplici, che si integrano per un futuro sostenibile. E a Tricase, considerato che l’area prevalente in Consiglio è di centrosinistra, non dovrebbe essere poi così difficile provarci.

Sarebbe allora auspicabile che le opposizioni  AGISSERO in senso PROPOSITIVO…e lo dice una che non è certo innamorata di questa maggioranza, ma del suo Paese si!.

E se invece l’azione c’è….battete un colpo!

 

in Distribuzione