“Dove le parole non arrivano... la musica parla.” (Beethoven)
A 250 anni dalla nascita di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi, che ha saputo coniugare passione e furore ad una delicata e malinconica dolcezza, posso affermare con certezza che non esista frase più attuale di questa.
In un’epoca in cui il progresso corre velocemente, i linguaggi diventano minimali, dando poco spazio alla comunicazione, compito fondamentale e primario della scuola è quello di rafforzare l’area espressiva, affettiva e relazionale di ciascun alunno che deve essere sempre posto al centro del processo di apprendimento.
Beethoven parla chiaro: “dove le parole non arrivano…la musica parla”.
Prof.ssa Ersilia Ferraro
La musica tocca trasversalmente tutti i rami della didattica: l’area logico matematica (il linguaggio musicale è costituito nel suo nucleo fondamentale da tempi, numeri e valori), l’area espressiva (l’esecuzione della musica affina le capacità espressive e di trasmissione di contenuti), l’area linguistica (la musica è un linguaggio non verbale completo ed efficace), l’area affettiva (la musica sa suscitare emozioni e sentimenti in chi la produce e in chi la ascolta).
La musica sviluppa il coraggio di esprimere le proprie idee e i propri sentimenti.
E allora invitiamo i piccoli a cimentarsi con essa, perché imparino a superare la timidezza e la paura di sbagliare, aiutiamoli a misurarsi con gli spartiti, le note e lo strumento che rimane, anche quando diventeranno adulti, l’amico e il compagno fedele di una vita intera.
Prof.ssa Ersilia Ferraro