Sabato, 26 dicembre 2020
di don Pierluigi NICOLARDI
OGNI FAMIGLIA E' PRESEPE
In questo tempo di Avvento in ogni famiglia c’è tanto fervore; si preparano l’albero di Natale e il presepe, cerando ognuno di metterci un po’ di fantasia e creatività, senza dimenticare la grande tradizione. In realtà, alcuni anni, mentre ho preparato il presepe in chiesa, ho pensato di essere molto radicale e, nella capanna, collocare solo uno specchio di modo che, ogni volta che ci fossimo affacciati a contemplare la Famiglia di Nazareth, stupiti, avremmo incrociato solo i nostri volti.
Già, perché se ci pensate bene, ogni famiglia è presepe!
Ogni famiglia è presepe, non solo perché ogni famiglia è fondata dall’amore di una mamma e di un papà – come Maria e Giuseppe; ogni famiglia è presepe perché la Santa Famiglia ha vissuto da protagonista tante vicende che sono proprie anche delle famiglie del nostro tempo.
La famiglia di Nazareth nasce nelle difficoltà; Maria – racconta il Vangelo di Matteo – rimase incinta per opera dello Spirito Santo (cf. Mt 1,18). E questo non deve essere stato facile né per Maria né per Giuseppe; il vangelo di Matteo annota che Giuseppe, che pure era giusto, aveva deciso di licenziare la sua promessa sposa in segreto (Mt 1,19), mentre di Maria si parla di “turbamento” (Lc 1,29). Massimo Cacciari annota, in merito alla paura di Giuseppe e di Maria: «L’angelo rassicura il maschio che la donna che gli è promessa è pura ed egli non deve perciò temere (mè phobethés) di prenderla con sé. Ben altro si esprime nel mè phoboû che Gabriele rivolge a Maria: il timore e tremore che colgono la parthénos di fronte a quel saluto di incomprensibile altezza» (M. Cacciari, Generare Dio, pp. 15-16).
La famiglia di Nazareth ha vissuto anche il dramma dell’esilio (cf. Mt 2,13-18); anche oggi assistiamo a famiglie costrette ad una sorta di esilio forzato, causato da condizioni economiche sfavorevoli o, peggio ancora, a guerre e persecuzioni.
La santa Famiglia vive anche la fatica nel progredire nella fede. Non solo all’inizio della loro storia (cf. Mt 1,29; Lc 1,29), ma anche durante la loro vita famigliare hanno sentito il travaglio della fede (cf. Lc 2,19.51). Anche nelle nostre famiglie non manca la fatica del credere, soprattutto nell’età evolutiva dei figli. Non arrendersi, continuare a sperare e a pregare.
In ultimo, la Santa Famiglia, in particolare Maria, ha subito il dramma della sofferenza e della morte del figlio (cf. Gv 19,25). La prova estrema di solidarietà con tutte le famiglie di tutti i tempi.
Cosa c’è, allora, di più vicino alle nostre famiglie della Santa Famiglia? Cosa c’è di più vicino a noi e alle nostre esperienze familiari se non la vicenda umana di Maria, Giuseppe e Gesù? La famiglia di Nazareth è modello perché non si sottratta a nessuna esperienza che è propriamente umana. A buona ragione, allora, approssimandoci al presepe possiamo scorgere nei volti di Giuseppe, di Maria e di Gesù il volto delle nostre famiglie.