Un voto per salvare la storica torre. Si vota fino al 15 dicembre.
Ognuno di noi è emotivamente legato a luoghi unici che rappresentano una parte importante della nostra vita e che vorremmo fossero protetti per sempre.
Vota per la Torre delle Palane, contribuirai ad offrirgli un futuro.
Torre Palane di Marina Serra di Tricase tra i Luoghi del Cuore del FAI.
Partecipa alle decima edizione de I Luoghi del Cuore, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare.
Hai tempo fino al 15 dicembre per votare Torre Palane e salvarla. Puoi votare più luoghi, ma per ognuno puoi esprimere solo un voto.
Per votare basta andare sul sito del FAI
( fondoambiente.it) https://www.fondoambiente.it/
Tante grida d’allarme sono state lanciate dalla APS Marina Serra per la salvaguardia di un bene speciale, simbolico come Torre Palane, e tante iniziative, in mezzo a mille difficoltà tra cui l’assedio delle automobili in estate e i marosi in inverno, sono state intraprese per attirare l’attenzione delle persone e del Comune sulla Torre: la più recente risale al 5 agosto 2019. APS Marina Serra insieme a tante altre associazioni e cooperative del luogo e personalità dello spettacolo ha allestito un evento all’alba (Alba Mediterranea) con musica, teatro, spettacolo di luci e anche mostra fotografica dei danni causati dal tornado del 25 novembre precedente. Infatti uno degli scopi di APS è di farsi da collettore, nel rispetto delle singolarità, tra le molte realtà simili presenti sul territorio, ognuna delle quali anela i medesimi obiettivi che però spesso si sovrappongono e che hanno un bacino di ricaduta limitato, perdendo parzialmente efficacia.
L’APS ha lanciato una petizione istituzionale per sensibilizzare gli interlocutori territoriali a tutti i livelli della filiera politico-amministrativa e culturale, proponendo anche l’inserimento del bene e di tutto il territorio circostante nel patrimonio UNESCO.
Questa petizione risale all’11 febbraio 2020.
Inollre, ha depositato (9 novembre 2019) presso l’ufficio tecnico del Comune un progetto di gestione della Torre; altre azioni precedenti erano state intraprese da professionisti soci della APS, i quali avevano proposto al Comune progetti di restauro della medesima torre; ma senza il perfezionamento amministrativo del passaggio del bene al Comune essi erano rimasti congelati.
L’Associazione di Promozione Sociale Marina Serra nasce dalla spinta dei suoi soci che, pur non necessariamente tutti ancora residenti in loco, hanno con esso uno strettissimo rapporto genetliaco, affettivo, familiare, “bio-etico”: essi riconoscono a questo luogo un significato simbolico rappresentativo di tutto il contesto territoriale e l’obiettivo di fermare l’abbandono e il degrado di questa torre coincide con il medesimo fine di arginare la distorsione con cui questo luogo viene fruito: assaltato dai turisti per due mesi all’anno, abbandonato per i restanti.
L’APS Marina Serra intende questa torre come punto di riferimento per attività fortemente legate alla natura agricola del territorio e marittima, nel senso più originale del termine: pescatori, biologia marina, ecosistema fragile che ogni anno vede peggiorare la qualità delle acque.
La torre è una cerniera territoriale tra mare e terra nonché culturale, tra passato e presente; oltre a essere molto bella e stranamente ancora in piedi: ma le violenze meteorologiche degli ultimi anni stanno aggravando la già precaria condizione conservativa .
Il comitato da anni sollecita il Comune su più fronti: in primis a concludere la procedura di “presa in carico” della Torre, che era in itinere da anni.Ora finalmente si è conclusa (5 marzo 2020) grazie alla costanza agli interventi e ai solleciti dell’Associazione Marina Serra nei confronti della capitaneria di porto di Gallipoli e del comune di Tricase. Questo atto amministrativo era fondamentale per poi procedere alle altri fasi necessarie, prima di tutto la ristrutturazione.
L’Associazione ha sempre dichiarato al Comune la propria disponibilità a collaborare con l’ente territoriale in tutte le fasi della gestione del bene, lasciato in mano ai privati fino al 2014, anno in cui è stato posto sotto sequestro fino al 2016; e soltanto nel marzo del 2020 si è appunto concluso l’iter di affidamento al Comune di Tricase.
Tante grida d’allarme sono state lanciate dalla APS Marina Serra per la salvaguardia di un bene speciale, simbolico come Torre Palane, e tante iniziative, in mezzo a mille difficoltà tra cui l’assedio delle automobili in estate e i marosi in inverno, sono state intraprese per attirare l’attenzione delle persone e del Comune sulla Torre: la più recente risale al 5 agosto 2019.
BISOGNI DEL LUOGO
La torre Palane ha bisogno di due diversi interventi, propedeutici l’uno all’altro: il primo riguarda il suo restauro per ripristinare lo stato conservativo originale in termini strutturali sia interni che esterni: il degrado infatti sta minando sia la struttura muraria verticale, sia gli interni e le aperture in tutte le loro componenti (infissi, vetri, impianti interni), sia il solario soprastante, ormai coperto da escrementi e vegetazione spontanea. Il secondo i pertiene il suo rilancio in termini di utilizzo a destinazione pubblica come “hub” per tutto il territorio adiacente.
Il restauro dovrebbe essere pensato anche in funzione della sua destinazione funzionale: non proprio InfoPoint ma luogo espositivo, di ricerca, di studio e divulgativo da fruire a più livelli a seconda della categoria di visitatori e dei beni anche “naturali” che potrebbe contenere.
La funzione InfoPoint può essere svolta e riassorbita all’interno di una gamma di attività più ampie, più continuative nel tempo e più dense in termini sia naturali che culturali. Si intende con cUltura anche – se non soprattutto- la conoscenza delle cOlture del territorio, le loro specificità, differenziazioni, tecniche produttive, proprietà nutrizionali e così via. Il luogo Torre Palane è infatti parte di un “luogo” terra-marino più ampio, dove si coniuga una antica tradizione agricola estremamente caratterizzante e specifica.
Quindi il luogo in sé ha necessità urgente di ristrutturazione, ma il “luogo” di contesto ha altrettanto bisogno di restauro antropico, agricolo, di ripristino e di rilancio di un’economia circolare e sostenibile , al momento strozzata da abbandono dei campi, da flagelli naturali e da un ciclo produttivo industriale che sta uccidendo i territori