di Alessandro DISTANTE

Proclamati gli eletti al Consiglio Comunale, il Sindaco De Donno –come aveva preannunciato- ha nominato la Giunta.

Tre uomini e due donne, nell’osservanza di quanto il Legislatore impone per il rispetto della parità di genere; età media molto giovane, in linea con una competizione elettorale dove la componente giovanile l’ha fatta da padrona; vogliamo vederlo come un dato positivo, segno di una democrazia che è capace di rigenerarsi.

Altrettanto interessanti sono le deleghe conferite dove, per la prima volta, si parla di “Programmazione strategica”, di “Agenda digitale”, di “Innovazione tecnologica”, di “Europa e cooperazione”, oppure espressamente di “Politiche abitative”, oppure ancora di “Valorizzazione patrimonio culturale” e di “Rigenerazione urbana”, oppure, infine, di “Mobilità urbana sostenibile”. Le deleghe sembrano contenere già le linee d’azione dell’Amministrazione, quasi assegnando i compiti ai singoli Assessori e sollecitandoli a realizzare alcuni punti cardine della proposta elettorale. Un segnale positivo di chiarezza.

Sorprende tuttavia che non vi sia stata una delega specifica alla Partecipazione e alle Politiche di cooperazione con le altre comunità del Capo di Leuca o del Sud Salento. La partecipazione, soprattutto, era stato uno dei temi forti della campagna elettorale e non solo da parte della coalizione di De Donno ma di tutti i candidati a Sindaco. Certamente –si potrà obiettare- la “partecipazione” è un “metodo di lavoro” che ben può caratterizzare trasversalmente tutte le deleghe, ma forse una delega specifica avrebbe favorito questo modo di lavorare e di agire che implica uno specifico sforzo non solo nel prevedere o potenziare i momenti di coinvolgimento ed i luoghi di incontro ma anche la spinta ad una educazione alla cittadinanza attiva, compito che richiede specifiche energie ed attenzioni.

Altra particolarità è la delega al consigliere Armando Ciardo, da Depressa, per la cultura e le frazioni. Il Consigliere sarà “invitato permanentemente in Giunta”. Se la “delega” per le frazioni può anche rientrare nella previsione normativa, secondo la quale il Sindaco può delegare alcuni compiti di Ufficiale di Governo a consiglieri per le frazioni, suscita qualche perplessità una delega alla Cultura, settore “strategico”, assegnata a un non assessore e ancor più la sua presenza permanente in Giunta, quasi un assessore aggiunto. E’ ben nota la incompatibilità tra consigliere comunale ed assessore nei comuni con popolazione al di sopra dei 15.000 abitanti, sicchè una presenza costante, seppure ovviamente senza diritto di voto, potrebbe incrinare questa distinzione tra consiglieri ed assessori voluta dal Legislatore.

Passando ad una analisi più politica, il criterio principale sembra essere stato quello del “peso elettorale”: quattro assessori su cinque sono anche i primi degli eletti. Non sempre, in passato, questa scelta è stata sinonimo di capacità e competenza; questa volta, salvo doverci ricredere, le deleghe assegnate sembrano rispondere anche e comunque alle capacità personali e professionali dei nominati.

L’unica esterna è l’assessore Serena Ruberto, non estranea alla competizione elettorale, essendosi candidata al Consiglio comunale e preferita ad Anna Ruberto per tenere conto di un altro “storico” criterio, quello della rappresentanza delle Frazioni che, per Lucugnano, era già soddisfatta dall’assessore Piceci e, per Depressa, con l’incarico al consigliere Armando Ciardo.

Un’altra nota: quattro assessori su cinque sono di prima nomina e quattro su cinque non hanno mai rivestito cariche neppure in Consiglio comunale. E’ vero: i cambiamenti devono essere radicali e sono favoriti se hanno come interpreti persone che, venendo da fuori, hanno una capacità di lettura diversa da chi ha già operato; ma, anche questa, è una scommessa, con il rischio di dover attendere un tempo di rodaggio per acquisire quelle conoscenze sufficienti per potersi muovere con efficienza. Ma di tempo, oggi con la crisi Covid, non se ne può perdere.

Infine è significativo che il Sindaco abbia tenuto per sé le deleghe ai Lavori pubblici e all’Urbanistica, due settori cruciali per tutte le Amministrazioni comunali di qualsivoglia Città. Tanto più importanti a Tricase dove è in fase di elaborazione il PUG e dove i temi dell’Edilizia e dei Lavori pubblici hanno da sempre costituito elemento di grande dibattitto.

Ora la Giunta c’è e il Sindaco ha “tenuto duro”, per come ha dichiarato al nostro giornale (vedasi intervista dello scorso numero); avrà “tenuto duro” probabilmente a pressioni e richieste interne ed esterne e che investono anche altri livelli di rappresentanza politica. In questo senso il criterio dei voti conseguiti dai Consiglieri avrà aiutato il Sindaco a rispondere picche ad alcune richieste di assessorati ad esterni (non tecnici), sponsorizzati da autorevoli attori della politica non solo locale.

Può essere anche questo un segnale di chiarezza ed autorevolezza e in una fase di partenza dell’azione amministrativa vogliamo accordare credito ad un Sindaco che, nella intervista rilasciata al nostro giornale, non si è pianto per la situazione finanziaria del Comune e ha mostrato attenzione e apprezzamento per il personale dipendente.

Sono atteggiamenti di positività che non guastano, specialmente di questi tempi.

 

 

 

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