di Pino GRECO
L’Associazione di Alta Cultura Musicale “W. A. Mozart” è una realtà affermata ed in continua evoluzione. Abbiamo voluto rivolgere alcune domande al presidente per comprendere quali sono le ragioni di un successo così importante in ambito didattico ed artistico.
Da dove nasce l’ Associazione “W. A. Mozart”?
Quotidianamente io e i miei collaboratori ci occupiamo di musica, lo facciamo da quando eravamo bambini, ognuno secondo il suo percorso. Siamo stati guidati da insegnanti che hanno saputo trasmetterci entusiasmo, passione e capacità. Ora in un’ottica di ereditarietà trasmettiamo gli insegnamenti ricevuti ai nostri allievi.
Oggi molte cose si possono imparare dal web con i video tutorial, quanto è importante secondo te aver un insegnante?
Penso che la tecnologia sia una cosa molto buona ma bisogna configurarla per ciò che è: uno strumento. Un video tutorial per quanto ben costruito può servire ad avvicinarmi alla musica, a farmi comprendere l’ 1% di cosa significa studiare musica. Siamo esseri umani e abbiamo bisogno di stare insieme per imparare. Ovviamente si può imparare se si sta affianco a qualcuno che sa insegnare, che a sua volta è stato allievo, che ha seguito un percorso di studi e può affermare di essere discendente di una Scuola. Le conoscenze, quello che oggi chiamiamo know-how, vanno tramandate da individuo ad individuo. I giovani hanno bisogno di insegnanti seri, umanamente vicini e professionalmente preparati.
Ho saputo che il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce ha rinnovato la convenzione con voi, puoi spiegare cosa significa.
R. Innanzitutto ringrazio il Direttore Spedicati per la fiducia rinnovataci. La convenzione è una cosa che colloca la nostra Associazione in un ambito importante, siamo l’avamposto del Conservatorio nel Sud Salento, ci vengono riconosciuti particolari meriti professionali in virtù dei quali ai nostri alunni viene riservato didatticamente lo stesso trattamento degli alunni del Conservatorio.
Mi sembra un aspetto molto interessante, puoi approfondire?
Oggi un privatista che voglia intraprendere lo studio accademico della musica può sostenere solo gli esami di compimento inferiore e medio (dopo 5 e 8 anni si studio), senza avere la possibilità di avere degli obiettivi intermedi. I nostri allievi invece, al pari degli interni, hanno la possibilità di misurare la propria preparazione ogni anno con esami di verifica del percorso svolto. Da qui si evince che gli alunni avendo la facoltà di raggiugere degli obiettivi intermedi sono molto più motivati e stimolati nello studio.
Se un alunno decide di studiare con voi deve necessariamente seguire il percorso accademico?
Chi studia musica lo fa innanzitutto per coltivare una passione. I nostri alunni hanno sempre la possibilità di scegliere se intraprendere un percorso accademico e conseguire un titolo di studio oppure se studiare a livello amatoriale e quindi senza la necessità di fare esami, è una scelta legittima. Chi studia amatorialmente con noi sa di essere innestato in un ambiente didattico e professionale che gode della stima della massima istituzione musicale, il Conservatorio. Mi sembra importante dire che metà dei nostri allievi sceglie i corsi amatoriali, l’altra metà i corsi accademici. Ma ancora più importante è che alla fine di ogni lezione non ho mai visto un alunno triste, hanno tutti un entusiasmo formidabile che non ci fa mai sentire stanchi.
E per i più piccoli?
I piccoli sono la nostra passione, siamo pionieri nell’ambito della formazione musicale prescolare con i nostri corsi di propedeutica musicale 4-6 anni basati sulla metodologia ORFF. Siamo gratificati dall’entusiasmo che vediamo negli occhi dei bambini alla fine di ogni lezione.
Il vostro sito web?
www.scuoladimusicamozart.com