di Alessandro Distante
Le peripezie dell’Amministrazione Chiuri
La crisi amministrativa di Tricase sta diventando una caso di scuola, un caso pensato e costruito per essere studiato, un concentrato di situazioni difficilmente verificabili se non in laboratorio. Se fosse così saremmo in una ipotesi di studio, appunto in un caso di scuola, ma il problema è che quello che è accaduto e sta accadendo è reale, è la nostra realtà.
Un breve riassunto: tutto nasce dalla mozione di sfiducia al Sindaco presentata il 2 giugno dalla nuova maggioranza consiliare.
Passano pochi giorni e si dimettono il Sindaco e gli Assessori (quelli rimasti). Da qui una prima anomalìa, perché le dimissioni degli Assessori portano il Comune a non avere l’Organo Esecutivo, né il Sindaco, tutt’ora in carica anche se dimissionario, si preoccupa di nominare un’altra Giunta (altra anomalìa).
Poco dopo presentano le dimissioni anche i Consiglieri della ex maggioranza. Quelle dimissioni però non sono sufficienti per giungere allo scioglimento del Comune perché la nuova maggioranza (che ha sottoscritto una mozione di sfiducia) non si è dimessa e quindi la nuova maggioranza che è contro il Sindaco Chiuri tiene in piedi il Sindaco Chiuri! (altra anomalìa).
Ma non siamo ancora alla fine dell’elenco di anomalìe: la Consigliera Sodero del Movimento 5 Stelle, firmataria della mozione di sfiducia, prende le distanze e dichiara di ritirare la firma dalla mozione.
Ha ritrovato la fiducia nel Sindaco Chiuri? Niente affatto: la Sodero saluta l’esperienza amministrativa e quindi ribadisce la sua contrarietà al Sindaco Chiuri ma –ennesima anomalìa- saluta e, sembrerebbe, non vota la sfiducia per non “mischiarsi” con gli altri che invece continuano a voler sfiduciare il Sindaco e contro i quali lancia accuse complottiste e ipotizza condotte tanto pesanti da costringere il Presidente della Provincia a reagire duramente.
A questo punto il Consiglio Comunale, come è suo dovere, si convoca per sostituire i Consiglieri dimissionari con i nuovi Consiglieri.
Questi –anomalìa politica- saranno quelli che decideranno se votare la sfiducia e mandare tutti a casa, compresi se stessi anche se appena insediati. Sarebbe sufficiente che uno solo di essi votasse la sfiducia per sciogliere il Consiglio comunale ed andare a nuove elezioni.
L’anomalìa è che i nuovi Consiglieri dovranno decidere del futuro prossimo di Tricase da “semplici” cittadini più che da Consiglieri, non avendo avuto il tempo per capire dall’interno, e quindi da Consiglieri, come ha operato l’Amministrazione Chiuri.
Ma c’è un’ulteriore possibilità e cioè che i nuovi Consiglieri non votino la sfiducia oppure che si allontanino al momento del voto; a quel punto il Sindaco Chiuri potrebbe ritirare le sue dimissioni e guadagnare altro tempo; da un lato la maggioranza non avrebbe i numeri per approvare la mozione di sfiducia, dall’altra i sostenitori del Sindaco non avrebbero i numeri per amministrare. Paralisi totale e –scusate se mi ripeto- altra anomalìa.
Potrebbe anche accadere che uno dei nuovi Consiglieri, una volta insediatosi, si dimetta ed allora si ricomincerebbe con la nuova surroga. Quindi altro tempo perso.
A quale anomalìa sono arrivato? Ho perso il conto.
Il punto è che a perdere il conto è la Città di Tricase, una Città sconvolta e disorientata, spettatrice di una messa in scena piena di contraddizioni che diventano sempre più gravi ed incomprensibili oppure che diventano comprensibili se si guarda alle prossime elezioni comunali e regionali che vedono molti impegnati a conquistare visibilità. Sempre e comunque a danno di Tricase.