Mercoledi,17 giugno 2020

di Alessandro Distante

La mozione di sfiducia ha acceso il dibattito politico cittadino.

Comunicati stampa, interviste, social, dimissioni, eppure è un dibattito che, almeno fino ad ora, si è concentrato su condotte e comportamenti dei singoli; dai candidati inaffidabili agli assessori incapaci, dai consiglieri traditori a quelli burattini in mano a burattinai, dagli sciacalli alla stampa di parte.

Eppure la Città è stanca di un confronto che non va molto al di là del pettegolezzo e che stenta a porre domande di fondo, questioni di politica se ancora si può usare questa parola.

Ed allora proverò a fare alcune domande che forse sono le vere domande dei cittadini.

E’ mai possibile per esempio che chi ha vinto le elezioni non riesca a finire il mandato ricevuto? Eppure il Legislatore ha garantito un premio di maggioranza proprio per favorire la stabilità del Sindaco eletto.

E’ mai possibile che un Sindaco nomini suoi assessori e dopo poco tempo due di essi vengono revocati ed un altro si dimette? Eppure il Legislatore ha concesso al Sindaco la facoltà di scegliere i suoi più stretti collaboratori anche andando all’esterno.

E’ mai possibile che tre Consiglieri di maggioranza diventino di minoranza senza che i Gruppi di appartenenza dicano nulla? L’esperienza amministrativa diventa non più un’esperienza di gruppo ma una esperienza del singolo, solitaria.

E’ mai possibile che un Consiglio comunale non si riunisca per circa sei mesi, senza che nessuno si ponga il problema ma tutti si acquetino nascondendosi dietro il coronavirus?

E’ mai possibile che dopo tre anni non si sia riusciti neppure ad adottare il Piano Urbanistico Generale e che il Sindaco non abbia mai sentito la necessità ed il piacere di riferire alla Città le cose che andavano e quelle che non andavano?

Tutte domande che nascondono una domanda di fondo: in questi anni quale ruolo ha avuto la politica? Certo è una parola non solo fuori moda ma che immediatamente suscita sospetto e fa prendere le distanze. La politica è chiamata a risolvere problemi importanti (strade, aiuole, marciapiedi, traffico, opere pubbliche) ma è anche chiamata ad immaginare il futuro.

E’ questa seconda dimensione della politica che è mancata in questi anni. Ed è così che il confronto si è ridotto a pettegolezzo, ad uno scontro non su dove andare ma con chi andare, a battaglie giocate su profili di etica comportamentale ma non su progettualità di gruppo o collettiva.

E’ così che un’Amministrazione si inaridisce e poi va in crisi. Ed allora la colpa è dei singoli Consiglieri e della minoranza?

Non penso, stante la distinzione dei ruoli e dei compiti tra chi, come maggioranza, deve governare e chi, come minoranza, controllare.

Quello che non è accettabile è che la maggioranza ed il suo Sindaco pensino di spiegare tutto non spiegando niente o di scaricare le colpe sugli altri senza caricarsi delle proprie colpe.

 

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