Domenica,31 maggio 2020
di Fernando Dell'Abate
Su una mia presunta “incompatibilità” rispetto alla carica di Consigliere comunale, mi corre l’obbligo di precisare quanto segue:
Con nota n.6303 protocollata il 2 maggio 2017 (quindi ancor prima dell’ufficializzazione della mia candidatura a sindaco avvenuta il 12 maggio), ho comunicato agli uffici comunali la mia posizione rispetto alla causa riportata in sentenza, mediante cessione del credito pro soluto a terzi intervenuta già in data 28 aprile 2017 presso la Corte d’Appello del Tribunale di Lecce.
Rammento che, in occasione del Consiglio Comunale di insediamento del 24 luglio 2017, all’unanimità veniva votata la convalida degli eletti a consiglieri comunali, e quindi anche del sottoscritto, escludendo la presenza di cause di incompatibilità proprio per le ragioni su richiamate.
Fa specie che l’argomento venga strumentalmente ripreso dagli ambienti della maggioranza proprio in questo momento così delicato per la comunità, nonostante la sentenza sia stata pubblicata il 21 gennaio 2020.
Evidentemente la frantumata maggioranza di Chiuri non ha altri argomenti se non quello di insinuare fantomatiche criticità normative, gettando fango sul sottoscritto al fine di distogliere l’attenzione dal fallimento politico e amministrativo della sua amministrazione.
Prova ne è la P.E.C. del 28 maggio 2020 con cui il Presidente della Commissione Lavori Pubblici e Urbanistica Consigliere Luigi Giannini, rinviava a data da destinarsi i lavori rilevanti per la comunità, ledendo di fatto il diritto non solo mio ma di tutti i componenti della stessa.
Di questo riferirò e lui risponderà nelle sedi competenti insieme al suo suggeritore.
Qualora ce ne fosse ancora bisogno, avrò modo di fornire i chiarimenti che mi vorranno chiedere i colleghi consiglieri nella imminente riunione dei capigruppo, di fronte a eventuali contestazioni nelle forme e termini di legge, e non sulle pagine dei giornali.
Al Sindaco e a quel che resta della maggioranza il mio invito a riflettere invece sul danno arrecato alla comunità, causato dalla loro incapacità di gestire una crisi non solo sanitaria, ma anche sociale ed economica che ha messo a nudo tutta la loro incompetenza ammantata di arroganza.
Per la mancanza di rispetto alle persone, alle istituzioni e a tutta la comunità, questa amministrazione non merita di guidare la nostra città e per questo motivo ci batteremo per mandarla a casa il prima possibile.