Tricase,29 aprile 2020

PRESA DI POSIZIONE DA PARTE DI UN GRUPPO DI TECNICI LOCALI SUL PUG

“Non è chiaro quale sia l’idea di sviluppo che il nuovo Piano prevede per Tricase”; è questo l’esordio di un corposo Documento (22 pagine) inviato in questi giorni al Comune da un nutrito gruppo di Tecnici locali, appartenenti all’Ordine e al Collegio degli Ingegneri,Architetti e Geometri. “La programmazione di un nuovo assetto generale del territorio –si legge nel Documento- non attiene solo allo spazio fisico, ma anche e soprattutto al modello di sviluppo che si vuole perseguire”.

Ed i Tecnici vanno giù duro: “E’ emersa l’unanime convinzione che il nuovo Piano risulta affetto da contraddizioni profonde”.

Il Documento passa in rassegna le varie Zone del territorio, contestando l’allargamento della perimetrazione dei centri storici in quanto non adeguatamente supportata da un’analisi che giustifichi l’istituzione e/o l’ampliamento delle zone A a discapito di zone già caratterizzate come di completamento dal vecchio Piano.Particolare attenzione e forti critiche vengono rivolte ai Comparti di Lottizzazione così come individuati nell’attuale P. di F..

Nel ricordare che per tali comparti sono già da tempo stati presentati Piani di Lottizzazione per i quali non è ancora stato completato il procedimento per la loro approvazione, i Tecnici propongono la conferma di tutte le lottizzazioni previste, eventualmente con riduzione degli indici di fabbricazione.

Dura la critica per quello che il PUG prevede per le Marine: i Tecnici affermano di non aver trovato quanto dichiarato dall’arch. Benevolo, incaricato dal Comune di redigere il PUG, e cioè la conferma delle aree previste nel P. di F. come B e C. “Verrebbero mortificati e penalizzati –sostengono i Tecnici- quanti hanno atteso per 45 anni la redazione dei Piani particolareggiati previsti dalla Regione nel 1975.

Questo non significa –prosegue il documento- che bisogna cementificare e/o lottizzare. Sarebbe sufficiente prevedere alcune strade per disimpegnare meglio le Marine e prevedere interventi con tipologie edilizie adeguate al territorio, limitando le superfici impermeabili. Inoltre la redazione dei piani particolareggiati consentirebbe il reperimento di vaste aree per parcheggi e verde attrezzato”.

E poi l’idea di riprendere un vecchio progetto (Amministrazione Ecclesia) per valorizzare e mettere in comunicazione Tricase Porto con la Marina di Andrano: una corsia pedonale e ciclabile che fiancheggia la strada provinciale (via Bottego) così assaporando, in completa tranquillità, le bellezze che il territorio offre.

I Tecnici non condividono neppure quanto previsto dal PUG per Piazza Cappuccini (comporterebbe un aumento del traffico veicolare sulle strade limitrofe) e il parcheggio in Piazza Marinai d’Italia e in zona Palane a Marina Serra.

Lamentano la mancata previsione di specifiche misura per attività artigianali, commerciali, anche in zona agricola e costiera e chiedono la riduzione della perimetrazione del Parco Otranto-S.Maria di Leuca,ferma restando la inedificabilità ma con applicazione della normativa sulle zone agricole. Le conclusioni sono al vetriolo: “I sottoscritti manifestano il completo disappunto e l’auspicio che questo PUG non venga approvato nella forma in cui ci è stato proposto.

Ci auguriamo che lo stesso venga rivisto nella sua complessità e che venga in particolar modo rivista la strategia e gli obiettivi verso cui indirizzare il paese”.

E poi così concludono: “Se si vuole fare di Tricase un polo attrattore di un turismo di qualità e non di massa, la scelta dell’albergo diffuso è una strada, ma insufficiente perché i numeri consentiranno di soddisfare l’economia di nicchia senza nulla aggiungere al tessuto economico di Tricase”.

Insomma critiche pesanti anche se il documento –come pure è scritto nelle premesse- “mira ad evidenziare le più importanti criticità con l’obiettivo di favorire un adeguato processo di formazione del redigendo strumento urbanistico”.

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