Sabato,25 aprile 2020
Quest’anno, forse mai come questa volta, il 25 aprile verrà sentito come la Festa della Liberazione.
Certo, vale come augurio, anche se vi è la certezza che sabato 25 non potrà essere il giorno della Libertà. Eppure, è proprio vero –come disse Piero Calamandrei nel Discorso ai Giovani di Milano- che “la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”.
Libertà deriva dal latino liber: uomo libero, contrapposto a servus, schiavo.
Allo stesso modo, libertas è contrapposta a servitus,schiavitù.
La sfida per la Fase 2, ed ancor più per la Fase 3, sarà quella di ritrovare la libertas senza ricadere nella servitus,nella schiavitù del tran tran quotidiano, dello smog cittadino, degli incontri perditempo, del lavoro sempre fuori di casa, delle spese per oggetti inutili.
La libertas sarà bella se sarà quella di andare per campi, respirare aria pulita, incontrare ed abbracciare gli amici, prendere un caffè al bar ma, il tutto, senza perdere il piacere di stare in casa, di ascoltare il silenzio ed essere più felici, liberi dai falsi bisogni e tutti, nessuno escluso, da ogni bisogno.