di Pino Greco

Una vasca (che si trova sulla via per Marina Serra) a difesa del Canale del Rio di Tricase.

Il TAR di Lecce, con una sentenza depositata in questi giorni, ha affermato la legittimità degli atti con i quali il Comune di Tricase ha realizzato una vasca in cemento armato destinata alla grigliatura e sedimentazione delle acque provenienti dalla rete pluviale separata.

Il contenzioso, che si protrae da anni e che ha visto interessato anche il Tribunale Superiore delle Acque, è stato promosso da una cittadina che, proprietaria di una casa in campagna, si duole della realizzazione di quella vasca ad una distanza di pochi metri dalla sua abitazione, sostenendo che avrebbe violato la distanza minima di 100 metri.

Alla base, la convinzione che anche la vasca farebbe parte dell’impianto di depurazione e che quindi anche quella vasca deve rispettare la distanza prevista per detti impianti.

I Giudici Amministrativi, accogliendo quanto prospettato dall’avv. Alessandro Distante difensore del Comune di Tricase, hanno invece deciso in senso contrario: la vasca non è parte dell’impianto depurativo già esistente, ma si limita a raccogliere le acque meteoriche che provengono da una conduttura separata.

Da qui l’ulteriore conseguenza che non trovano applicazione le distanze previste invece per un impianto di depurazione di acque reflue e nere. Il TAR non ha mancato di evidenziare che, peraltro, quelle distanze riguardano le zone abitate, residenziali o commerciali o di traffico notevole, come a dire che non trovano applicazione in una zona agricola e con case sparse.

Il contenzioso aveva visto una prima fase svoltasi innanzi al Tribunale Superiore delle Acque di Roma; anche in quell'occasione i Giudici hanno dato ragione al Difensore del Comune il quale, in quella sede, aveva contestato l’ammissibilità del ricorso perché proposto ad un Giudice che non ne aveva la competenza: non si trattava di un impianto per l’uso di acque pubbliche perché le acque, una volta sottoposte a grigliatura e sedimentazione, avrebbero trovato sbocco in mare e non sarebbero state riutilizzate ad usi irrigui.

La vasca realizzata dal Comune di Tricase (costo preventivato 750.000 euro) è già da tempo in funzione; con questo impianto il Comune provvede ad intercettare le acque che vengono canalizzate e le sottopone ad un processo di grigliatura, così eliminando i corpi grossi, e di sedimentazione, così facendo depositare gli altri detriti. Dopo questo trattamento le acque dalla vasca vengono reimmesse nel canale che porta le acque a mare presso il Canale del Rio.

Il trattamento delle acque piovane –secondo il progetto realizzato dal Comune- evita che le acque portino in mare scorie di qualsivoglia natura ed in questo modo si pensa di aver salvaguardato uno dei punti più belli della costa salentina.

Tante erano le polemiche e le proteste per l’immissione delle acque nel canale e l’inquinamento di quelle acque, diversamente e naturalmente cristalline

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