Tricase,18 ottobre 2019

AMMINISTRAZIONE COMUNALE: Il conto alla rovescia è iniziato.

Mancano pochi giorni ( entro il 24 ottobre) alla “ sentenza” del sindaco…

“Sconcertante sentire dire di non avere nulla da dire malgrado

la crisi politico-amministrativa da parte della maggioranza…”

Nella foto Francesca Longo, Antonio Baglivo e Alessandra Ferrari

( tre consiglieri di maggioranza) con l’assessore Sonia Sabato

POLITRIC Politica Tricasina

In genere, quando cade un Governo sia esso nazionale oppure cittadino, il massimo rappresentante si presenta a chi lo ha eletto per informare l’assemblea parlamentare oppure l’assemblea cittadina delle ragioni della crisi.

E’ quella l’occasione solenne per spiegare in pubblico il perché e il per come; parlare e ringraziare chi lo ha sostenuto e, ancor di più, “sparlare” di chi, con il suo comportamento o tradimento, ha portato alla crisi.

Il pensiero corre alla storica arringa in Parlamento del premier Conte nei confronti del suo Vice Salvini.

Quel che accade in generale, non è accaduto a Tricase. Comunque finisca, dal giorno delle dimissioni ad oggi il Sindaco non ha inteso andare oltre un comunicato scritto senza avviare un confronto pubblico ed aperto.

Ma quel che parimenti sorprende sono i “No comment” di molti Consiglieri di maggioranza.

Alle nostre sollecitazioni a dire qualcosa e a commentare, la risposta è laconica:

“Non ho niente da dire!”.

Ora, appare francamente sconcertante sentire dire di non avere nulla da dire malgrado la crisi politico-amministrativa; se non hanno nulla da comunicare ai cittadini non si vede perché hanno scelto di rivestire una carica pubblica.

Può anche accadere che chi non ha alle spalle una presenza appassionata per le vicende cittadine si scopra ottimo amministratore e ottimo comunicatore, ma talvolta ciò non accade anche perché intorno agli eletti oggi, spesso, non vi sono partiti o gruppi organizzati che vadano oltre il momento del voto.

Quando poi il profilo viene volutamente tenuto basso e alla logica del confronto in campo aperto si preferisce quella dell’incontro con poche o singole persone, allora si rischia di confondere le questioni politiche con le questioni personali e, allo scoppiare di una crisi, alla ricerca di una soluzione si sostituisce la tentazione di una prova di forza se non addirittura di vendetta, politica ovviamente, ma che certo non giova a nessuno e nemmeno alla Città. A.D.

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