di Alessandro Distante

La nomina del dott. Scuderi ad assessore del Comune di Tricase risponde alla esigenza, evidentemente ravvisata dal Sindaco Chiuri, di avere in Giunta tecnici esperti, profondi conoscitori della macchina amministrativa comunale.

Si tratta della nomina di una persona di indubbie capacità alla quale auguriamo buon lavoro. Quello che, invece, sorprende è che il neo Assessore sia stato nominato anche Vice Sindaco, che è un ruolo di sicuro peso politico.

In questo senso, la scelta fa emergere una evidente volontà di Chiuri di rimarcare la sua “neutralità” politica e partitica e di non creare o acuire possibili contrasti con le liste che lo appoggiano il cui equilibrio poteva essere alterato da una scelta in favore di esponenti dell’una o dell’altra.

L’incarico assessorile consolida quella che sembra essere una peculiarità delle Amministrazioni tricasine; dopo la sindacatura di Antonio Coppola, già responsabile dell’Ufficio Tecnico e dopo la quasi candidatura di altro Funzionario comunale, ora la nomina a vice sindaco di un ex funzionario comunale. Verrebbe da dire che a Tricase fare gestione amministrativa prepari a fare poi politica.

Ma tutto ciò pone interessanti questioni:

a) E’ opportuno che ad amministrare siano i funzionari, seppure in aspettativa oppure da poco collocati a riposo? Rischia di venire meno quella distinzione e separazione tra politica ed amministrazione che è alla base dell’attuale ordinamento degli Enti Locali che vede nel Sindaco e nella Giunta (e quindi anche negli assessori) la paternità e la responsabilità delle scelte politiche e nei Funzionari (tecnici) la responsabilità della attuazione di quelle scelte che è il campo proprio della gestione.

b) Un tecnico che viene dallo stesso apparato amministrativo non rischia di diventare un doppione del tecnico dipendente del Comune? E questo non rischia di creare sovrapposizioni o, peggio, gelosie e antagonismi e quindi disfunzioni?

c) Ma poi ed allargando lo spettro di analisi: se bastassero i tecnici per bene amministrare dove sarebbe lo spazio per i politici? E la domanda ne introduce una più radicale: vi è oggi uno spazio per la politica oppure tutto è tecnica e al posto dei politici vi sono i tecnocrati? In un contesto nel quale, anche a livello nazionale, si esalta il governo del “buon senso” che rifugge dalle appartenenze ideologiche, ben si inseriscono nomine di tecnici che prendono il posto dei politici.

d) Ma può essere questa la strada migliore? Un buon Comune ha bisogno di gestire ma ha anche bisogno di progettare e di volare alto. E’ per questo che la gestione è affidata ai tecnici/dipendenti e la programmazione e progettazione ai politici. Se salta questa distinzione, salta l’intero impianto di una buona amministrazione, con la riduzione degli spazi della politica e, in definitiva, della democrazia se è vero –come è vero- che i politici, a differenza dei tecnici, sono scelti attraverso il voto dei cittadini.

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