ELEZIONI del 4 marzo 2018

di Antonio Scarascia

Ha destato stupore nell’opinione pubblica tricasina la nuova denominazione Collegio di Casarano attribuita al collegio Sud pugliese, collegio che nel passato aveva sempre avuta la denominazione di Collegio di Tricase.

Effettivamente quella denominazione ha una lunga storia che risale al 1860 per quanto riguarda l’elezione della Camera, mentre è naturalmente più breve per l’elezione del Senato, essendo stato di nomina regia fino al 1946.

Il collegio di Tricase fu istituito con il regio decreto n. 4513 del 17 dicembre 1860, in vista delle prime elezioni politiche unitarie, unitamente agli altri 443 collegi in cui fu  suddiviso il territorio italiano, che ne riservò 9 alla provincia di Terra d’Otranto (Lecce, Taranto, Gallipoli, Brindisi, Massafra, Manduria, Campi Salentina, Maglie e Tricase).

Il criterio che presiedette alla loro costituzione fu l’accorpamento di un certo numero di mandamenti elettorali amministrativi limitrofi -  i mini collegi che eleggevano i consiglieri provinciali – e l’individuazione del comune capocollegio nel comune più popoloso.

Il collegio di Tricase nacque come accorpamento di sette mandamenti limitrofi, cioè Alessano, Gagliano del Capo, Presicce, Poggiardo, Ruffano, Ugento e Casarano, comprendente in totale 24 comuni dei quali Tricase era il più popoloso contando 5.319 abitanti, (contro i 4.035 di Casarano), ciò che gli dava titolo alla instestazione del collegio

Il debutto del collegio tricasino nelle prime elezioni politiche del 27 gennaio 1861 fu un debutto storico perché vide la partecipazione del nostro concittadino Giuseppe Pisanelli, il quale però perdette il confronto con Liborio Romano, potente ministro dell’interno, per 217 voti contro 453, anche se poi la sua candidatura fu recuperata nelle elezioni suppletive del 7-14 aprile per l’assegnazione dei seggi vacanti, nelle quali restò eletto per il collegio di Taranto.

Il collegio ebbe negli anni alterne vicende. Restò in vigore fino alle elezioni del 1880 (settima legislatura unitaria), poi fu soppresso nel 1882 quando il numero dei collegi fu ridotto a 135 e nella nostra provincia ne furono mantenuti solo tre, denominati Lecce I, Lecce II, e Lecce III. Fu poi ricostituito nel 1891 e rimase in vigore fino al 1919 con l’inglobamento di tutti i collegi della provincia nell’unico collegio intestato ancora al suo capoluogo.

Durante il periodo fascista il collegio di Tricase, come tutti i collegi uninominali, non ebbe più storia per l’introduzione di un sistema plebiscitario nel quale veniva votata una lista precostituita di deputati,  e per l’abolizione della stessa Camera elettiva (legge n. 129/1939),  sostituita dalla Camera dei fasci e delle corporazioni, composta da membri di diritto, titolari di cariche nel partito o in enti statali o corporativi.

Il collegio uninominale ritornò in vita con la nascita della Repubblica, ma fu utilizzato non più per la Camera dei deputati, la cui elezione si basava e si basa su un sistema proporzionale con circoscrizioni plurinominali, ma per l’elezione del Senato, la cui legge istitutiva (n. 30/1948) previde la suddivisione della regione in tanti collegi uninominali per quanti senatori le spettavano.

In quell’occasione il territorio provinciale fu suddiviso in tre collegi, denominati  Lecce, Gallipoli-Galatina, Tricase, quest’ultimo comprendente 44 comuni del Sud Salento, compreso il comune di Casarano.

Il sistema introdotto nel 1948 rimase in vigore fino all’agosto del 1993 e durante quel lungo periodo il collegio di Tricase ebbe spesso l’onore della cronaca nazionale, in ragione di candidature eccellenti che trovarono spazio nelle liste della Democrazia Cristiana come quelle del presidente nazionale delle ACLI Marino Carboni (eletto nel 1976) e del magistrato Claudio Vitalone (eletto nel 1979 e nel 1983).

Nel 1993 i confini dei collegi furono rideterminati (dlgs n. 535/1993) e i collegi leccesi ebbero una individuazione meramente numerica  (n.7, n.8, n.9), senza indicazione del comune capocollegio. Su questa base si svolsero le elezioni politiche del 1994, del 1996 e del 2001, mentre dal 2005 l’elezione è avvenuta in base alla legge n. 270 del 2005 con un sistema elettorale di tipo proporzionale, che non prevedeva collegi uninominali.

I collegi uninominali sono stati riportati in vita dall’attuale legge di riforma. La norma di riferimento è il dlgs 12 dicembre 2017, n. 189  rubricato “Determinazione dei collegi elettorali della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica” adottato in attuazione dell'articolo 3 della legge 3 novembre 2017, n. 165. Ebbene il decreto ha reintrodotto i collegi uninominali, ma ha anche individuato formalmente il criterio per la denominazione del collegio nella maggiore consistenza demografica del comune del raggruppamento.

Nella Tab. 1- Puglia allegata al decreto sono indicati i tre collegi della provincia di Lecce (n. 7, n. 8 e n. 9), con la denominazione di Lecce, Nardò e Casarano. L’intestazione a Casarano del terzo collegio leccese è naturale conseguenza della sua maggiore dimensione demografica rispetto agli altri 49 comuni del raggruppamento.

Questa la ragione del cambiamento. Se l’apparente perdita di ruolo del nostro comune può urtare la nostra sensibilità, ci conforta il fatto di non essere stati pretermessi per ragione politica, ma per il dato oggettivo della demografia che ha giocato a favore di Casarano.  Comune che, in verità, ci aveva superati quanto alla popolazione sin dal 1921, quando al censimento di quell’anno registrò 9.080 abitanti contro gli 8.659 del nostro Comune, ed incrementò il dato, decennio per decennio, fino all’attuale livello di 20.285 contro i 17.581 di Tricase (dato Istat del 2015).

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