di Alessandro Distante

Chiuse le liste, i candidati, aspiranti onorevoli e senatori, sono pronti a sfidarsi.

Mai come questa volta a farla da padrone sono state le scelte dei singoli. Lo spettacolo non è stato edificante: basterà pensare a chi all’ultimo momento ha cambiato partito ed è stato subito candidato in un altro; a chi lo ha fatto qualche mese addietro, sposando movimenti che fino a qualche tempo fa sparlavano del Sud; oppure a chi ha fondato un nuovo partito e si è ritrovato ai vertici e per giunta candidato pur avendo avuto responsabilità di vertice nel vecchio Partito.

Ma i passaggi non sono stati soltanto trasversali ma anche territoriali. Ed allora: in Salento tanti candidati da fuori, tutti però innamorati del Salento!

Ma niente è casuale. Il venir meno di ogni appartenenza al partito o almeno ad un gruppo che si ritrova su un progetto, non dico su un ideale, porta poi a questi spettacoli indecenti.

Salta il principio di appartenenza e salta il principio della territorialità specialmente se i collegi sono così vasti da andare da Tricase a Francavilla Fontana. Ma, ancor prima, salta anche un minimo di dignità e di rispetto.

Ciò che conta è esserci ed assicurarsi un posto in prima fila per poi essere eletti.

Ed il posto lo si ottiene grazie a qualcuno che sta a Roma senza alcuna scelta da parte dei cittadini.

Di primarie neanche a parlarne ed anche quando le consultazioni, come avviene in un Movimento, sono aperte alla base non mancano dubbi e critiche se il risultato è la riconferma di tutti gli onorevoli e senatori uscenti.

Tricase comunque ha un candidato messo in terza fila; potrebbe farcela, con un po’ di fortuna; l’elezione dipende non tanto dalla capacità di consenso del candidato quanto dagli strani meccanismi elettorali dove i candidati e chi li candida studiano tutti i trucchi per garantire la vittoria a chi deve vincere e per lasciare sperare gli altri.

Alla fine ad essere ringraziati per la elezione non saranno i cittadini ma chi, bontà sua, li ha proposti come candidati e messi in pole position.

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