“L’ex mattatoio diventerà luogo di formazione e cultura diffusa delle tradizioni, dei mestieri e delle conoscenze legati al territorio, senza distinzione tra porto e città, tra mare e terra, tra pescatori e contadini, tra una sponda e l’altra del Capo di Leuca”.

Potrebbe essere un passo di un libro, che non avrebbe certo sfigurato se fosse stato letto in una delle serate del Festival letterario che si tiene in questi giorni a Tricase.

Ed invece è quanto si legge nel Documento di sintesi redatto dal responsabile del Settore Lavori Pubblici del Comune di Tricase a sostegno di un progetto di riutilizzo dell’Ex mattatoio e del Capannone ex deposito dei mezzi della Nettezza Urbana siti in via Marina Serra n. 49.

Il progetto si chiama Inland Port Museum o, tradotto in italiano, Porto Museo Interno e si propone di riconvertire quegli immobili in locali da destinare alla trasformazione dei prodotti primari e alla erogazione di servizi integrati a sostegno delle comunità e delle micro imprese agricole, ittiche e artigianali del Capo di Leuca ed alla promozione, valorizzazione e proposta dei loro prodotti e servizi tipici e tradizionali.

Gli edifici, i capannoni e gli spazi dell’ex mattatoio verranno trasformati in un luogo condiviso e opportunamente attrezzato in cui le micro imprese del territorio e qualsiasi altro membro della comunità potranno lavorare e trasformare i propri prodotti primari.

Più nel dettaglio il progetto si propone di creare un laboratorio per il confezionamento e l’etichettatura di prodotti agricoli e della pesca; creare un forno a legna di comunità; 4 laboratori artigianali di comunità e precisamente una falegnameria, una piccola carpenteria navale, un’officina meccanica e una tappezzeria/veleria/retaio.

Ma non basta: l’obiettivo è anche quello di creare una sezione a terra del Museo delle imbarcazioni tradizionali e della scuola municipale di vela latina e di antica marineria, uno spazio formazione/show-cooking, uno spaccio, uno spazio mostra-mercato e la creazione di una compostiera per lo smaltimento degli scarti di lavorazione.

La Giunta Municipale ha così dato incarico del Settore Lavori Pubblici di avviare la pratica attuazione del progetto trovando la disponibilità dell’Istituto Agronomico del Mediterraneo di continuare la collaborazione con l’Amministrazione Comunale e con attori locali.

L’idea si inserisce nel progetto più ampio già avviato a Tricase, ovvero il Porto Museo, dove operano il CIHEAM di Bari, l’associazione Magna Grecia Mare, l’Università del Salento e il Parco regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase.

Ed accadrà così che –riprendendo la lettura della bella Relazione- “I prodotti, i servizi, le attività e gli stessi spazi saranno un unico insieme, anche in grado di qualificare e ampliare l’offerta turistica, rendendola sempre più strutturata e capace di accrescere l’appetibilità dell’intero territorio, verso persone sempre meno turisti e sempre più ospiti di una comunità, pronta a mostrare l’autenticità delle proprie radici e della propria storia e ad offrire un paniere di beni e servizi ad esse legati”.

 

in Distribuzione