di Maria Assunta Panico Assessore alle Pari Opportunità

L’ 8 marzo ricorre, come ogni anno, la Giornata Internazionale della donna, nata per ricordare le lotte sociali e politiche che le donne hanno dovuto affrontare affinchè la loro voce venisse ascoltata. Una giornata per celebrare i diritti delle donne, ma anche per riflettere su alcune criticità che sconvolgono il panorama femminile, come le discriminazioni e le violenze di genere. Un’epoca triste, quella nostra, dove a fronte dell’affermazione delle donne in molti campi e sulla riconosciuta necessità di una loro sempre maggiore presenza a tutti i livelli, si assiste impotenti all’incremento dei casi di violenza fisica o psicologica, silente o tragicamente nota attraverso gli episodi di cronaca ed i rischi maggiori, purtroppo, provengono dall’ambito delle persone conosciute.

Un’alta percentuale di donne che ha subito violenza, non ne parla, sono pochissime le donne che chiedono aiuto rivolgendosi ai Centri Antiviolenza dove avviene la presa in carico ed il sostegno delle vittime. Per questo motivo, insieme alla Commissione Cittadina Pari Opportunità, ho invitato l’èquipe del Centro Antiviolenza dell’Ambito Territoriale per avviare un’attività di informazione, sensibilizzazione ed orientamento. L’incontro si terrà mercoledì 8 marzo alle ore 18 nelle Scuderie di palazzo Gallone con l’auspicio che la nostra comunità partecipi all’iniziativa perché è necessaria una nuova cultura che vada ad incidere su costumi sociali, ormai, nei fatti superati e di cui tutti siamo protagonisti. Inoltre sarà l’occasione per ricordare le nostre concittadine che insieme a molte altre donne, negli anni, hanno lottato per la fine della guerra, per il diritto al voto, per l’aumento del salario ed un miglioramento delle condizioni di lavoro.

Nonostante la progressiva conquista di spazi e diritti, il divario di genere rimane palpabile e si continua a parlare di “quote rosa” soprattutto nell’ambito politico dove il Parlamento ha approvato la Legge 215/2012 che introduce la doppia preferenza di genere per incentivare la parità nelle istituzioni municipali. Non credo sia gratificante, per una donna, occupare un posto perché lo impone una legge che, così facendo, ne decreta ufficialmente l’inferiorità, riconoscendo che le donne sono una specie da proteggere, dimenticando tutto il percorso di conquiste che le stesse hanno fatto da sole. Non è attraverso la garanzia dell’alternanza dei sessi nelle liste elettorali che si garantisce il rispetto della visione femminile all’interno della politica del nostro paese.

La presenza di entrambi i generi dovrebbe essere, invece, la naturale conseguenza di una votazione libera e democratica.

L’8 marzo lo pretendiamo all’insegna del rispetto della donna.

in Distribuzione