di Francesco Accogli  Il 24 febbraio scorso il prof. Donato Valli ha compiuto 86 anni, essendo nato il 24 febbraio 1931. Questo anniversario della nascita di Donato è passato nel più assoluto silenzio, senza che nessuna persona di Tricase o della provincia facesse mente locale e scrivesse poche righe nei confronti di un intellettuale che molto ha dato al territorio, alla cultura in generale ed alla letteratura moderna e contemporanea in particolare.

In queste poche righe non intendo soffermarmi sugli aspetti professionali e scientifici del prof. Donato Valli, essendo questi troppo noti e conosciuti dal vasto pubblico anche grazie ad internet. Intendo rivolgere al concittadino Donato, dal più profondo del cuore, un semplice gesto di affetto, un sentito omaggio per aver rappresentato sempre la nostra città o, per dirla con Giacomo Leopardi, “il natìo borgo selvaggio” in Italia ed in Europa, con onore e rispetto, con dignità ed irreprensibilità. Egli credo, meglio di altri, abbia testimoniato, sempre e ovunque, la cosiddetta “tricasinità”, che, come lo stesso Valli precisò nel 1999, non esiste come categoria, ma è certamente un patrimonio che è divenuto nel tempo cultura antropologica dalla quale emergono anzitutto l’onestà e la tenacia, ma anche l’ospitalità, la generosità e il rispetto per gli altri.

Donato Valli è nato in un periodo storico difficile e travagliato e in una famiglia numerosa, con tre sorelle e tre fratelli, certamente non in una famiglia benestante ed agiata; infatti, sin da piccolo, ha incontrato enormi difficoltà di carattere oggettivo per esprimere le sue doti e le sue attitudini di studente. Nonostante ciò, ricordo con piacere che fu l’unico studente in tutta la provincia di Lecce, a conclusione del percorso formativo delle scuole superiori, a diplomarsi con il massimo voti, conseguendo il dieci in tutte le materie, tanto che la stampa dell’epoca diede, come era giusto, la massima diffusione della notizia riguardante il bravissimo studente Donato Valli di Tricase.

Terminati gli esami universitari e preparata la tesi stette oltre un anno bloccato a causa di una crisi esistenziale che lo paralizzò e, come ebbe a testimoniare egli stesso in un pomeriggio nella sala del trono di palazzo Gallone, riuscì a conseguire la laurea grazie alle insistenti sollecitazioni del prof. Giuseppe Codacci- Pisanelli che, conoscendo la sua bravura, riteneva un grave ed imperdonabile errore che egli non concludesse gli studi universitari.

Appena laureato, partecipò nel 1958 ad un concorso per Ordinatore presso la Biblioteca Provinciale “N. Bernardini” di Lecce. Lo superò e venne assunto in questo prestigioso Istituto Culturale, facendosi apprezzare per le non comuni qualità umane e professionali e, soprattutto, continuando a perfezionare gli studi in letteratura moderna e contemporanea ed anche a frequentare docenti, intellettuali e personalità del mondo accademico che lo incoraggiavano e lo invitavano ad intraprendere la carriera universitaria. Cosa che fece e nel 1963 era già Assistente incaricato presso la cattedra di Filologia romanza dell’Università di Lecce. Poi nel 1968 è Professore incaricato di Biblioteconomia e Bibliografia nella Facoltà di Lettere e Filosofia e nel 1971 libero docente di storia della Letteratura italiana moderna e contemporanea. Nel 1976 Professore ordinario di Storia della Letteratura moderna e contemporanea e dal novembre 1983 all’ottobre 1992 Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Lecce. A questo proposito consiglio la lettura del bellissimo volume: D. VALLI, La mia Università di tutti, Galatina, Congedo Editore, 1995.

Non mi va di citare le numerose pubblicazioni scientifiche del prof. Valli, nemmeno ricordare i saggi, le infinite presentazioni e recensioni di volumi, anche se alcuni di questi mi riguardano personalmente; ma una cosa non posso non ricordare: non c’è città, paese o frazione della provincia di Lecce dove il prof. Valli non sia stato chiamato per la presentazione di pubblicazioni che non sempre riguardavano la letteratura. Credo che dagli anni ’60 del secolo appena trascorso sino al primo lustro di quello vigente, un lungo periodo di quarantacinque anni, il prof. Valli non si è mai negato a nessuno ed è stato sempre sulla breccia a far conoscere e divulgare la storia della letteratura del Salento e quella italiana.

Un ultimo aspetto vorrei evidenziare, consapevole che questo mio scritto è, a dir poco, incompleto, insufficiente e manchevole della ricca bibliografia di volumi e saggi scritti dal prof. Valli, nonché delle onorificenze e dei premi da egli ricevuti a livello nazionale ed europeo per la Scuola, la Cultura e l’Arte. Non posso assolutamente dimenticare il suo impegno quale Presidente della Sezione di Tricase della Società di Storia Patria per la Puglia ed in particolare nel 1991 in occasione del volume da me curato: Vito Raeli. Maestri Compositori Pugliesi e altri scritti di musicologia pugliese, che, proprio grazie all’interessamento del presidente Valli, fece venire da Roma a Tricase per la presentazione del libro presso la Biblioteca Comunale il prof. Vincenzo Cappelletti, Direttore Generale dell’Enciclopedia Italiana “Treccani”. In quella circostanza il suo contributo professionale, ma anche economico ed organizzativo, fu determinante per l’ottima riuscita della manifestazione.  

Concludo, solo per motivi di spazio, ricordando l’anima genuinamente popolare di Donato e il suo indissolubile legame con l’agorà tricasina. Il prof. Donato Valli ha sempre onorato Tricase e il Salento. Grazie Donato, tantissimi auguri dalla tua-nostra Tricase.  

 

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