di Ernesto Abaterusso  La decisione assunta da Anas non giunge certo inaspettata. Nonostante apprezzi l’uscita dal torpore nel quale Anas era caduta, considero la scelta di revocare l’appalto per l’ammodernamento della strada statale 275 uno schiaffo al buon senso, alle logiche di sviluppo e all’intero territorio, intollerabile e inammissibile.

Dopo anni di battaglie e di attese, infatti, non è accettabile fare un balzo indietro di 22 anni e pensare di spazzare via, con un colpo di spugna, quel progetto di Strada-parco largamente condiviso nel 2011 da Regione, Anas, Provincia e territorio perché considerato la migliore scelta possibile. Una progetto che oggi rischia di non vedere più la luce.

È inutile quindi che il Presidente Armani dica che i tempi per l’aggiudicazione della nuova gara e il conseguente avvio dei lavori saranno brevi perché sappiamo bene che non sarà così. E chiunque crede a questa affermazione o è ingenuo o in malafede. Se in 22 anni non si è riusciti a posare neanche una pietra lungo la Maglie-Santa Maria di Leuca perché oggi dovremmo assistere ad una svolta? Non è che si vuole fare della 275 una nuova Salerno-Reggio Calabria in salsa salentina?

La scelta di Anas e del Governo è una colossale presa in giro perpetrata ai danni del Salento e di quanti attendevano da anni la realizzazione di un’opera così strategica.

Ci fossimo trovati di fronte ad una rappresentanza parlamentare d’altri tempi Anas e Governo avrebbero assecondato il territorio.

Qui è evidente che non è così e che i parlamentari, parlo di quelli di maggioranza, ovviamente, ubbidiscono solo ai diktat provenienti da Roma.

Quelli provenienti dai cittadini, invece, non trovano mai ascolto.

 

 

 

                                                

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