Un caso di Covid -19 nell'Amministrazione comunale di Tricase.

La notizia è stata  ufficializzata dal  sindaco De Donno che scrive: " è stato accertato un caso fra i membri della Giunta del Comune di Tricase.

Ho avuto modo di colloquiare telefonicamente con il soggetto, che al momento si trova presso la sua abitazione con lievi sintomi, augurando una pronta guarigione ed esprimendo solidarietà a nome dell’Amministrazione e della Città”.

“È nostro dovere precisare”, continua De Donno, “che sono stati attivati immediatamente tutti i protocolli previsti, sono state prese tutte le informazioni circa il tracciamento dei contatti, è stata disposta la sanificazione degli ambienti del Comune di Tricase ed è stato predisposto lo smart-working in via cautelativa per tutti i dipendenti di Palazzo Gallone”

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 8 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 6.723 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 766 casi positivi: 160 in provincia di Bari, 65 in provincia di Brindisi, 167 nella provincia BAT, 203 in provincia di Foggia, 63 in provincia di Lecce, 106 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione.

Sono stati registrati 22 decessi: 4 in provincia di Bari, 9 in provincia BAT, 2 in provincia di Brindisi, 3 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 2 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 601.253 test.

7.677 sono i pazienti guariti.

17.187 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 25.701, così suddivisi:

10.106  nella Provincia di Bari;

2.858 nella Provincia di Bat;

1.843 nella Provincia di Brindisi;

6.233 nella Provincia di Foggia;

1.855 nella Provincia di Lecce;

2.625 nella Provincia di Taranto;

181  attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzat e a rintracciare i contatti stretti.

di Alessandro DISTANTE

Proclamati gli eletti al Consiglio Comunale, il Sindaco De Donno –come aveva preannunciato- ha nominato la Giunta.

Tre uomini e due donne, nell’osservanza di quanto il Legislatore impone per il rispetto della parità di genere; età media molto giovane, in linea con una competizione elettorale dove la componente giovanile l’ha fatta da padrona; vogliamo vederlo come un dato positivo, segno di una democrazia che è capace di rigenerarsi.

Altrettanto interessanti sono le deleghe conferite dove, per la prima volta, si parla di “Programmazione strategica”, di “Agenda digitale”, di “Innovazione tecnologica”, di “Europa e cooperazione”, oppure espressamente di “Politiche abitative”, oppure ancora di “Valorizzazione patrimonio culturale” e di “Rigenerazione urbana”, oppure, infine, di “Mobilità urbana sostenibile”. Le deleghe sembrano contenere già le linee d’azione dell’Amministrazione, quasi assegnando i compiti ai singoli Assessori e sollecitandoli a realizzare alcuni punti cardine della proposta elettorale. Un segnale positivo di chiarezza.

Sorprende tuttavia che non vi sia stata una delega specifica alla Partecipazione e alle Politiche di cooperazione con le altre comunità del Capo di Leuca o del Sud Salento. La partecipazione, soprattutto, era stato uno dei temi forti della campagna elettorale e non solo da parte della coalizione di De Donno ma di tutti i candidati a Sindaco. Certamente –si potrà obiettare- la “partecipazione” è un “metodo di lavoro” che ben può caratterizzare trasversalmente tutte le deleghe, ma forse una delega specifica avrebbe favorito questo modo di lavorare e di agire che implica uno specifico sforzo non solo nel prevedere o potenziare i momenti di coinvolgimento ed i luoghi di incontro ma anche la spinta ad una educazione alla cittadinanza attiva, compito che richiede specifiche energie ed attenzioni.

Altra particolarità è la delega al consigliere Armando Ciardo, da Depressa, per la cultura e le frazioni. Il Consigliere sarà “invitato permanentemente in Giunta”. Se la “delega” per le frazioni può anche rientrare nella previsione normativa, secondo la quale il Sindaco può delegare alcuni compiti di Ufficiale di Governo a consiglieri per le frazioni, suscita qualche perplessità una delega alla Cultura, settore “strategico”, assegnata a un non assessore e ancor più la sua presenza permanente in Giunta, quasi un assessore aggiunto. E’ ben nota la incompatibilità tra consigliere comunale ed assessore nei comuni con popolazione al di sopra dei 15.000 abitanti, sicchè una presenza costante, seppure ovviamente senza diritto di voto, potrebbe incrinare questa distinzione tra consiglieri ed assessori voluta dal Legislatore.

Passando ad una analisi più politica, il criterio principale sembra essere stato quello del “peso elettorale”: quattro assessori su cinque sono anche i primi degli eletti. Non sempre, in passato, questa scelta è stata sinonimo di capacità e competenza; questa volta, salvo doverci ricredere, le deleghe assegnate sembrano rispondere anche e comunque alle capacità personali e professionali dei nominati.

L’unica esterna è l’assessore Serena Ruberto, non estranea alla competizione elettorale, essendosi candidata al Consiglio comunale e preferita ad Anna Ruberto per tenere conto di un altro “storico” criterio, quello della rappresentanza delle Frazioni che, per Lucugnano, era già soddisfatta dall’assessore Piceci e, per Depressa, con l’incarico al consigliere Armando Ciardo.

Un’altra nota: quattro assessori su cinque sono di prima nomina e quattro su cinque non hanno mai rivestito cariche neppure in Consiglio comunale. E’ vero: i cambiamenti devono essere radicali e sono favoriti se hanno come interpreti persone che, venendo da fuori, hanno una capacità di lettura diversa da chi ha già operato; ma, anche questa, è una scommessa, con il rischio di dover attendere un tempo di rodaggio per acquisire quelle conoscenze sufficienti per potersi muovere con efficienza. Ma di tempo, oggi con la crisi Covid, non se ne può perdere.

Infine è significativo che il Sindaco abbia tenuto per sé le deleghe ai Lavori pubblici e all’Urbanistica, due settori cruciali per tutte le Amministrazioni comunali di qualsivoglia Città. Tanto più importanti a Tricase dove è in fase di elaborazione il PUG e dove i temi dell’Edilizia e dei Lavori pubblici hanno da sempre costituito elemento di grande dibattitto.

Ora la Giunta c’è e il Sindaco ha “tenuto duro”, per come ha dichiarato al nostro giornale (vedasi intervista dello scorso numero); avrà “tenuto duro” probabilmente a pressioni e richieste interne ed esterne e che investono anche altri livelli di rappresentanza politica. In questo senso il criterio dei voti conseguiti dai Consiglieri avrà aiutato il Sindaco a rispondere picche ad alcune richieste di assessorati ad esterni (non tecnici), sponsorizzati da autorevoli attori della politica non solo locale.

Può essere anche questo un segnale di chiarezza ed autorevolezza e in una fase di partenza dell’azione amministrativa vogliamo accordare credito ad un Sindaco che, nella intervista rilasciata al nostro giornale, non si è pianto per la situazione finanziaria del Comune e ha mostrato attenzione e apprezzamento per il personale dipendente.

Sono atteggiamenti di positività che non guastano, specialmente di questi tempi.

 

 

 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 7 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 7.081 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.054 casi positivi: 277 in provincia di Bari, 91 in provincia di Brindisi, 112 nella provincia BAT, 312 in provincia di Foggia, 95  in provincia di Lecce, 154 in provincia di Taranto, 13 residenti fuori regione.

Sono stati registrati 14 decessi: 3 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 4 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 601.611 test.

7.546 sono i pazienti guariti.

16.573 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 24.935, così suddivisi:

9.946 nella Provincia di Bari;

2.691  nella Provincia di Bat;

1.778  nella Provincia di Brindisi;

6.030  nella Provincia di Foggia;

1.792 nella Provincia di Lecce;

2.519 nella Provincia di Taranto;

179 attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Sabato, 7 novembre 2020

Il presidente della Regione Puglia ha pubblicato un messaggio sulla sua pagina facebook rivolto ai cittadini dal seguente contenuto:

“Tutti i cittadini che non vogliono la didattica in presenza per i propri figli possono chiedere la didattica a distanza integrata.

Le famiglie degli studenti che da lunedì desiderano avere la Dad non dimentichino di comunicare alla direzione dell’istituto questa loro volontà. Le scuole sono tenute, alla luce dalla mia ordinanza n. 413, a concedere la Dad.

Attualmente sono centinaia in Puglia gli studenti e gli insegnanti positivi al Covid e migliaia quelli in quarantena per contatto stretto con un positivo a scuola. In questa situazione la didattica a distanza è l’unico modo per garantire il diritto allo studio a tutti.

Per avere una idea, vi riporto i dati aggiornati appena ricevuti dalla Asl di Bari: dal monitoraggio epidemiologico in corso all’interno delle scuole di Bari e provincia sono attualmente 110 le scuole con almeno un caso positivo, 493 gli studenti positivi e 92 i docenti positivi,  148 le classi isolamento per un totale di 2.960 alunni isolati. I numeri parlano da soli: è bastata una settimana di DAD, dopo la mia ordinanza n.407 che sospendeva la didattica in presenza, per registrare una diminuzione significativa del numero dei contagi, in quanto si è passati da 4.600 studenti in isolamento (solo nella Provincia di Bari!) agli attuali 2.960 alunni, da 144 scuole coinvolte a 110. Oltre il 50% delle attuali indagini in corso all’ Epidemic Intelligence Center riguardano la sorveglianza anti Covid nel sistema scolastico.

Questo per dirvi che i rischi di contagio nelle scuole esistono e che i provvedimenti che ho emanato mirano a tutelare la salute pubblica con gli attuali livelli di contagio Covid-19.

È infatti il contagio che mette a letto studenti e insegnanti ad ostacolare il diritto allo studio, non la Dad, che invece, in tempi di pandemia, consente di supplire alla didattica in presenza (che tutti preferiamo in tempi normali, ci mancherebbe!), ma troppo pericolosa oggi con l’attuale livello dei contagi. Ringrazio tutto il mondo della scuola per quello che ha fatto e continuerà a fare per garantire il diritto all’istruzione in sicurezza.

Un’altra precisazione: la mia ordinanza n. 407 di divieto temporaneo della didattica in presenza, non è stata annullata, ma solo sospesa dal Tar di Bari e nulla esclude che il Tar muti orientamento quando si svolgerà la camera di consiglio collegiale

Ne consegue che non ho affatto “riaperto le scuole in presenza”, ma ho dovuto accettare il decreto monocratico che il Tar di Bari ha emesso ieri”.

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