Emergenza in tutto il Mediterraneo

Una rete a tutela del Mediterraneo: COMMON il progetto europeo sui rifiuti in

mare. COMMON punta a costruire una rete di collaborazione fra Italia, Tunisia

e Libano per favorire la riduzione dei rifiuti marini.

In programma lunedì 2 marzo, ore 10,30, nella sede di Tricase del CIHEAM Bari, la presentazione alla stampa del Progetto Common (COastal Management and MOnitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea).

Obiettivo dell’incontro è evidenziare l’importante legame tra governance e ricerca scientifica per affrontare la problematica emergente dei rifiuti marini e, soprattutto, della plastica nei nostri mari. Le ultime ricerche hanno evidenziato che, ogni anno, circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare, di cui il 7% nelle acque del Mediterraneo.

In particolare, le quantità di macroplastiche rinvenute raggiungono una densità media che oscilla all’incirca tra i 2 e i 5 oggetti flottanti per km2, mentre quella delle microplastiche (particelle più piccole di 5 mm) è compresa tra 93 mila e le 204 mila microparticelle per km2 (dati Legambiente).

Il problema dei rifiuti in mare non provoca danni solo alla biodiversità e all’ecosistema, ma ha ripercussioni anche sulle attività produttive come pesca e turismo.

Il progetto COMMON, finanziato nell’ambito del programma ENI CBC MED con 2.2 milioni di Euro, punta a costruire una rete di collaborazione fra Italia, Tunisia e Libano per favorire la riduzione dei rifiuti marini. Il progetto vede coinvolti Legambiente, Università di Siena, Istituto Nazionale di Scienze e Tecnologie del Mare di Tunisi, CIHEAM Bari, l’ONG libanese Amwaj of the Environment, l’Università di Sousse e la riserva naturale di Tyre, in Libano.

Obiettivo principale del progetto è la riduzione del marine litter, utilizzando i principi della Gestione Integrata delle Zone Costiere (ICZM) in 5 aree pilota, pianificando l’uso e il monitoraggio delle risorse e utilizzando un approccio partecipativo efficace, che coinvolga le parti interessate e le comunità locali, con l’ambizione di testare un modello potenzialmente trasferibile a tutto il Bacino mediterraneo.

I rifiuti, oltre ad essere pericolosi per gli organismi acquatici, non scompaiono; si frammentano trasformandosi in microplastiche che entrano e contaminano la catena alimentare. L’incontro del 2 marzo ha lo scopo di fare il punto della situazione, confrontarsi sulle proposte e sulle politiche da attuare e raccogliere elementi importanti per lo studio del fenomeno.

Al convegno prenderanno parte, tra gli altri: Maurizio Raeli, Direttore del CIHEAM Bari; Stefano Piraino, dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento; Carlo Chiuri, sindaco di Tricase; Enrico Macrì, comandante della Capitaneria di Porto di Gallipoli; il sindaco di Andrano, Salvatore Musarò; il sindaco di Diso, Antonella Carrozzo; il sindaco di Castro, Alfonso Capraro; Nicola Panico, presidente del Parco Costa Otranto–Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase.

 

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